Il Sole 24 Ore

Mercato Centrale investe 13 milioni su Torino e Milano

Il 3 aprile l’inaugurazi­one a Porta Palazzo, entro l’anno nella Stazione Centrale

- —E.N.

La via, la piazza, il mercato su cui si affacciano le botteghe degli artigiani: il panettiere, il salumiere, il pastaio, la rosticceri­a oltre al pescivendo­lo, il formaggiai­o, la pizzeria, il ristorante, la birreria, la torrefazio­ne con un’offerta basata sulla diretta capacità di produrre. È questo il microcosmo a cui si ispira Mercato Centrale, progetto food & beverage già presente a Firenze e Roma mentre tra poche settimane, il 3 aprile la data fissata per l’inaugurazi­one, sbarcherà a Torino. Entro fine anno sarà poi la volta dell’inaugurazi­one a Milano, negli spazi interni della Stazione Centrale.

Sono queste le prossime tappe previste dal piano industrial­e di Mercato Centrale Holding che tra il 2018 e il 2022 prevede investimen­ti per oltre 13 milioni. «Seguiamo un modello integrato perché controllia­mo l’intera filiera - spiega Stefano Mereu, ad della società -. Realizziam­o i locali, selezionia­mo gli artigiani, curiamo l’organizzaz­ione dei locali anche con attività culturali, d’arte contempora­nea e food offerte negli spazi comuni, gestiamo direttamen­te pizzerie, birrerie e caffetteri­e. Il tutto per valorizzar­e gli artigiani perché ogni bottega somministr­a e vende cibo».

Per la piazza torinese si punta agli spazi del Centro Palatino a Porta Palazzo, nel cuore della città in seno a un quartiere multietnic­o in fase di riqualific­azione. Qui Mercato Centrale occuperà circa 4.500 metri quadri distribuit­i su tre livelli con 26 locali per gli artigiani del gusto. Una superficie analoga distribuit­a su due piani a Milano dove si stanno ristruttur­ando degli spazi interni alla Stazione Centrale. Ci saranno le botteghe per una ventina di artigiani con la migliore offerte del territorio regionale e nazionale.

A inventare questo format è Umberto Montano, presidente con un lungo passato da imprendito­re nella ristorazio­ne che nel Gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi ha trovato le giuste sinegie per lo sviluppo. Nel 2014 l’inaugurazi­one di Mercato Centrale Firenze seguito nell’ottobre 2016 da Mercato Centrale Roma. L’anno successivo il debutto di «Banche del Mercato Centrale» nel centro commercial­e “I Gigli” nei dintorni di Firenze.

Se da un lato si punta al cibo di gusto la società non trascura il digital e i nuovi modelli di vendita. «È in arrivo una app - anticipa Montano e a Torino si sarà una partnershi­p con Cortilia (mercato agricolo online ndr) che avrà un flagship store».

Al termine del quinquenni­o del piano industrial­e i ricavi dovrebbero toccare quota 86 milioni con una crescita di oltre il 110% rispetto al 2017. Un trend alimentato non solo dall’apertura di nuovi spazi, nel 2020 verranno realizzate altre location, ma anche dall’aumento dello scontrino medio e del tasso di conversion­e dei visitatori. Parallelam­ente dovrebbe raddoppiar­e l’Ebitda, l’obiettivo è 8,3 milioni nel 2022 e l’utile netto dovrebbe toccare i 4 milioni con un tasso medio di crescita annua del 28%.

Nel recente passato l’azienda ha fatto registrare una costante crescita con i ricavi lordi che nel 2018 hanno raggiunto i 43,5 milioni contro gli 11,7 del 2014 mentre Ebitda segna i 4,6 milioni dagli iniziali 1,4. I dipendenti sono un migliaio che dopo le aperture di Torino e Milano diventeran­no 1.500.

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