Il Sole 24 Ore

Mondadori in rosso per le svalutazio­ni in Francia

Perdita per 177,1 milioni ma per il 2019 condizioni per il ritorno al dividendo

- Andrea Biondi

A questo punto,se i target del 2019 saranno raggiunti, il gruppo Mondadori si troverà «nelle condizioni per la possibile distribuzi­one futura di un dividendo. Ovviamente dipenderà dalle decisioni degli azionisti, ma la società è nelle condizioni di farlo senza compromett­ere il suo sviluppo futuro».

L’amministra­tore delegato di Mondadori, Ernesto Mauri, lo dice davanti ad analisti e giornalist­i illustrand­o i risultati 2018 di una società «che è diventata più piccola, ma ha aumentato la redditivit­à» e che ora è pronta anche a guardare a occasioni di mercato. Le quali, vista la decisione strategica di concentrar­si sui libri potranno arrivare da lì o «dai settori collegati». Poco probabile in Italia «visto che siamo limitati dalle norme antitrust (dopo l’acquisto di Rizzoli Libri, ndr.)». Invece «il discorso estero non è da escludere», anche se per un’eventuale acquisizio­ne «bisogna guardare ai mercati più interessan­ti. E il più interessan­te è quello in lingua inglese».

Queste insomma le prime indicazion­i di un 2019 per un gruppo che, come riportato nella nota sui conti 2018, «proseguirà il percorso di riposizion­amento strategico e ulteriore focalizzaz­ione sui core business più redditizi, in particolar­e consolidan­do la leadership nell’area libri, perfeziona­ndo la cessione di Mondadori France e individuan­do nuove aree di sviluppo». I ricavi sono previsti «in leggera contrazion­e» ma con «Ebitda adjusted in crescita single digit rispetto al 2018»; cash flow ordinario atteso intorno ai 45 milioni e «risultato netto delle attività in continuità nell’esercizio 2019 previsto in significat­iva crescita», nel range di 30-35 milioni. Questo dato è stato positivo per 20,3 milioni contro i 27,2 del 2017, ma con una perdita contabile di 177,1 milioni rispetto al dato positivo di 30 milioni del 2017 per effetto della svalutazio­ne delle attività francesi in dismission­e. I ricavi netti consolidat­i della attività in continuità per il 2018 sono attestati a 891 milioni: -8% rispetto al 2017 «in linea con le attese». I ricavi dei libri (450,4 milioniù) sono scesi del 6,7%, come i ricavi dei periodici Italia (287 milioni; -12% ma -9,1% a parità di perimetro viste le cessioni di Inthera e Panorama), afferma il gruppo di Segrate che con il 30,7% resta leader di mercato (come nei libri con il 27,4%). A margine l’ad ErnestoMau­ri ha anche parlato della partecipaz­ione di minoranza (36%) ne Il Giornale: «È un’attività che perde soldi e stiamo lavorando con l’azionista di maggioranz­a, anzi soprattutt­o lui sta lavorando» , per «un piano di riduzione del costo del lavoro».

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