Lufthansa non cambia rotta: «Alitalia ok ma senza Stato»
Il ceo Spohr: «Non capisco che cosa easyJet e Delta possano fare insieme» Caro greggio e ritardi pesano sui margini, ricavi a 35,8 miliardi
Crescita al rallentatore, terminata la faticosa e costosa integrazione con Air Berlin e spiraglio aperto su Alitalia, nel caso dovesse saltare il dossier Delta Air Lines e easyJet ma alle condizioni di sempre: ristrutturazione e fuori la politica. Parlando nel corso della presentazione dei dati 2018, il ceo della compagnia tedesco Carsten Spohr ha ribadito le sue condizioni sul dossier Alitalia: «Possiamo fare qualcosa solo con una nuova Alitalia in una forma ristrutturata e non vogliamo essere proprietari assieme al governo». Nessun legame con la politica, dunque, secondo il manager il quale soltanto la scorsa settimana in una intervista nel corso del salone di Berlino, aveva fatto notare che quando si parla di compagnie aeree si parla anche di politica, riferendosi alla recente entrata dello Stato olandese nel capitale di Air France-KLM.
Italia mercato importante per Lufthansa
Commentando l’ipotesi di accordo attualmente allo studio per la compagnia di bandiera italiana, Spohr ha detto di non capire «che cosa easyJet e Delta possano fare insieme. EasyJet vuole gli slots a Linate e Delta vuole proteggere la sua joint venture transatlantica. Per cui non capisco come questa possa essere una offerta congiunta che crea valore, ma spetta assolutamente al governo decidere». Secondo rumors circolati nei giorni scorsi, Lufthansa si sarebbe mostrata interessata ad un accordo con easyJet, al di fuori del dossier Alitalia, ipotesi mai smentita dalle parti.
«L’Italia il mercato più importante per Lufthansa dopo gli Usa, eccetto il nostro mercato interno - ha aggiunto il cfo di Lufthansa, Ulrik Svensson -.Più di un anno e mezzo fa, abbiamo detto agli italiani qual era la nostra idea di come poteva essere un’Alitalia pienamente ristrutturata, con un numero ridotto di personale e costi ridotti. A questa idea non si è creduto in Italia».
Frena la crescita per petrolio e tariffe
Intanto nel 2018 Lufthansa ha rallentato la crescita a causa degli scioperi e dell'aumento del costo del petrolio. La maggiore compagnia aerea della Germania, prevede per i mesi estivi una crescita dell'offerta dell'1,9% dal 3,8% pianificato in precedenza, ha dichiarato che quest'anno si concentrerà sulla crescita in termini di “qualità”. I costi extra per il carburante hanno segnato 650 milioni di euro un livello superiore rispetto quanto era stato previsto.
Il margine operativo al netto delle voci straordinarie (Adjusted Ebit) di Lufthansa Group è stato nel 2018 di 2,8 miliardi di euro (leggermente inferiore al record di 3 miliardi dell'anno precedente). Hanno pesato i più elevati costi del carburante, i ritardi e la cancellazione dei voli così come i costi di integrazione per la compagnia Eurowings. I ricavi sono stati pari a 35,8 miliardi, in rialzo del 6%. E' stato proposto un dividendo di 0,8 euro per azione. Nel 2018 le compagnie aeree del Gruppo Lufthansa hanno registrato una crescita costante del numero di passeggeri trasportati da e verso l'Italia, con un incremento del 20,2% rispetto all'anno precedente.