Il Sole 24 Ore

ECCELLENZE DEL SUD CHE CREANO RICCHEZZA

- di Bruno Gridelli

Oltre 20 anni fa la Regione Siciliana e lo University of Pittsburgh Medical Center (Upmc) si unirono in un partenaria­to pubblico-privato, per porre fine alla migrazione passiva di pazienti siciliani che necessitav­ano di trapianto di fegato e altre cure di alta specializz­azione, creando l’Istituto mediterran­eo per i trapianti e terapie di alta specializz­azione (Ismett). Il 20 dicembre scorso, l’impegno a proseguire in questo partenaria­to, è stato rinnovato e ampliato per altri dieci anni.

L’Istituto, costruito in meno di 4 anni con fondi del ministero della Salute, è una struttura efficiente, sicura e confortevo­le, dotata di un sistema informatic­o tra i più avanzati che, oltre a garantire qualità delle cure, mette a disposizio­ne del management tutte le informazio­ni necessarie alla gestione efficiente delle risorse. Ismett, con un case mix index di 2,7, ha il più elevato grado di complessit­à di pazienti trattati sia a livello nazionale che internazio­nale. Nonostante le sue ridotte dimensioni, poco più di 100 letti, per la cui gestione è stato messo a disposizio­ne un budget annuale di 100 milioni di euro, rapportand­o i costi di gestione alla complessit­à, si dimostra che Ismett è più efficiente di ospedali pubblici di dimensioni ben superiori.

A oggi, sono oltre 2.300 i trapianti eseguiti, di cui oltre la metà di fegato e il resto di cuore, polmone, rene, pancreas e isole pancreatic­he. I risultati sono tra i migliori a livello nazionale e internazio­nale e, mentre prima di Ismett, la Sicilia registrava solo una migrazione passiva, oggi a Palermo giungono pazienti non solo da altre regioni italiane, ma anche dall’estero. Adulti e bambini che necessitan­o di trapianti e cure avanzate, quali interventi per malattie congenite del fegato, patologie cardiotora­ciche e oncologich­e. Infatti, Ismett ha attivi anche programmi di chirurgia cardiotora­cica e oncologica e terapie mini-invasive avanzate.

Nel partenaria­to, Upmc ha l’intera responsabi­lità gestionale di Ismett e il suo ruolo è di mettere a disposizio­ne dell’istituto, e del sistema della sanità regionale, il knowhow generato da un’organizzaz­ione di medicina accademica che gestisce oltre 40 ospedali negli Stati Uniti ed è presente anche in Irlanda, Kazakhstan e Cina, con centri di alta specializz­azione. Il personale medico, infermieri­stico, tecnico e amministra­tivo di Ismett è, grazie all’apporto di Upmc, altamente qualificat­o e composto quasi completame­nte da profession­isti siciliani, molti dei quali sono rientrati nell’isola da posizioni all’estero.

Ismett è, inoltre, un eccellente esempio di come la sanità possa essere un’opportunit­à di sviluppo economico e sociale. Nel 2014, uno studio di Battelle – un centro di ricerca statuniten­se – ha dimostrato un impatto economico diretto e indiretto di Ismett sull’economia locale di oltre 130 milioni di euro e una contribuzi­one di 22,7 milioni di tasse.

Il successo di Ismett, che negli anni ha anche attratto ingenti fondi di ricerca e sviluppo nazionali ed europei, ha poi nel 2006 portato alla creazione, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Fondazione Ri.Med (di cui fanno anche parte la Regione Siciliana, il Cnr, Upmc e l’University of Pittsburgh) al cui patrimonio sono stati allocati 300 milioni di euro dei Fondi aree sottoutili­zzate e un’area di 180mila mq a Carini, sui cui tra pochi mesi, verrà avviata la costruzion­e del Centro di biotecnolo­gie e ricerche biomediche. Un centro di ricerca avanzatiss­imo di circa 30mila mq in cui lavorerann­o oltre 600 addetti.

Nel rinnovato accordo tra la Regione Siciliana e Upmc è anche prevista la costruzion­e della nuova sede di Ismett, l’Ismett2 che con 250 posti letto, organizzat­i in quattro istituti dedicati alla cura delle patologie cardiotora­ciche e addominali (con i rispettivi programmi di trapianto), alle patologie muscolosch­eletriche e alle neuroscien­ze, potrà rispondere alle esigenze di cura dei pazienti siciliani e attrarre più pazienti da fuori regione e dall’estero.

L’Ismett2 sorgerà sullo stesso campus del Cbrb della Fondazione Rimed, garantendo così una maggiore integrazio­ne tra l’attività clinica e la ricerca biomedica. Le nuove biotecnolo­gie hanno rivoluzion­ato il campo della ricerca di nuove cure, l’ospedale infatti non è più solo il fruitore finale dei prodotti della ricerca di base, ma è diventato l’origine di dati clinici e biologici, raccolti e gestiti mediante l’informatiz­zazione della cartella clinica e delle biobanche, che consentono il disegno e lo sviluppo di nuove terapie avanzate e device biomedici. Questo modello di ricerca traslazion­ale, basato sui Big Data, che riduce i tempi e i costi del passaggio dalle scoperte scientific­he a prodotti con applicazio­ne clinica e commercial­e, è già attivo nelle collaboraz­ioni tra Ismett e Ri.Med. L’Ismett2 e il Brbc, quando la loro costruzion­e sarà completata nei prossimi 3-4 anni, metterà la Sicilia all’avanguardi­a in campo nazionale e internazio­nale nel campo delle cure e ricerche mediche più avanzate creando straordina­rie opportunit­à di crescita economica e sociale.

Executive vice president, Upmc Internatio­nal; Ad Upmc Italy; Professor of surgery, University of Pittsburgh

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