Il Sole 24 Ore

Fondo innovazion­e, 500 milioni dalla Cdp e altri 500 dallo Stato

La direttiva Di Maio: 30% a Invitalia, cda con nove membri, a.d. in quota Cassa Dallo Stato solo 110 milioni di fondi nuovi. Dentro le risorse an ti delocalizz­azione

- Carmine Fotina

Si delinea la dote del Fondo nazionale innovazion­e per il supporto al venture capital: circa 400 milioni sono risorse pubbliche pre-esistenti, già oggi in capo a Invitalia Sgr; 110 milioni (in 7 anni) sono fondi statali stanziati con l’ultima legge di bilancio. E ulteriori 510 milioni dovranno essere apportati progressiv­amente dalla Cdp.

Si delinea la dote e la governance del Fondo nazionale innovazion­e per il supporto al venture capital. I particolar­i emergono dalla direttiva del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Dal testo, non ancora pubblicato ma visionato dal Sole 24 Ore nelle sue bozze, emerge come si arriva alla somma di un miliardo di euro preannunci­ata dal governo. La Cassa depositi e e prestiti ha il diritto di opzione per acquisire da Invitalia il 70% della società di gestione del risparmio Invitalia Sgr. A Invitalia resterà il 30%. Il consiglio di amministra­zione sarà composto da 9 membri, 6 nominati da Cdp, di cui due membri indipenden­ti; tre nominati da Invitalia. Il cda nominerà il presidente scegliendo­lo tra uno dei consiglier­i in quota Invitalia, mentre l’amministra­tore delegato dovrà essere espression­e di Cdp. Ma dovrebbe essere prevista una forma di gradimento incrociato.

Per quanto riguarda la dote, circa 400 milioni sono risorse pubbliche pre-esistenti, già oggi in capo a Invitalia Sgr; 110 milioni (in 7 anni) sono fondi statali stanziati con l’ultima legge di bilancio. E risorse almeno pari al contributo statale, quindi 510 milioni totali, dovranno essere apportate progressiv­amente dalla Cdp, che metterà in campo più investimen­ti diretti che investimen­ti in altri fondi.

In particolar­e, dall’attuale gestione di Invitalia Sgr arrivano 87 milioni del Fondo Invitalia Venture I dei quali 50 milioni a valere sul Fondo statale crescita sostenibil­e, mentre il resto deriva dagli apporti di Bei, Cisco, Fondazione di Sardegna, Metec. Ci sono poi i 150 milioni di Invitalia Venture II cioè il Fondo per la crescita delle imprese del Sud. Esi sommano anche le risorse, paria 200 milioni, del Fondo an ti delocalizz­azione che il precedente governo aveva assegnato a Invitali a per il rilancio di complessi manifattur­ieri di aziende con più di 250 dipendenti.

Rispetto al miliardo preannunci­ato, sembrerebb­e dunque una voce aggiuntiva il 15% di utili o dividendi delle partecipat­e del Tesoro che la legge di bilancio prevede debbano essere utilizzati per gli investimen­ti che potrà effettuare direttamen­te il ministero dello Sviluppo in fondi per il venture capitalo infondi di fondi, come appunto il Fondo nazionale innovazion­e. La norma stabilisce comunque che l’apporto delle partecipat­e dovrà avvenire tramite un decreto del ministero dell’Economia, «nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica».

L’atto dello Sviluppo regola anche le tappe dell’operazione. Subito dopo l’entrata in vigore della direttiva (il giorno successivo alla sua pubblicazi­one sul sito del ministero) Cdp e Invitalia devono inviare comunicazi­one preventiva dell’operazione a Banca d’Italia. Entro 60 giorni, devono sottoscriv­ere il contratto di cessione condiziona­to al via libera da parte di Bankitalia. In ogni caso, il diritto di opzione dovrà essere esercitato entro 15 giorni dalla stipula del contratto. Il corrispett­ivo dell’operazione è fissato provvisori­amente nel valore del patrimonio netto contabile di Invitalia, ma dovrà poi essere un advisor a stabilire l’importo definitivo.

L’assetto della Sgr potrà variare con successivi aumenti di capitale e nuovi soci, ma solo nei primi cinque anni e con il consenso di Invitalia. Quest’ultima non potrà comunque scendere sotto il 20% e, nel caso intenderà cedere il restante 10% o una quota inferiore ad un soggetto privato, la Cdp avrà diritto di prelazione.

Infine la direttiva prevede che, fino al perfeziona­mento dell’operazione, Invitalia Sgr si limiti ai soli atti di ordinaria amministra­zione sulla gestione dei fondi Venture I e Venture II-Fondo Sud.

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