Illy conquista i cioccolatini della casa reale britannica SHOPPING IN INGHILTERRA
Acquisito lo storico marchio Prestat: sinergie industriali e commerciali con Domori
I cioccolatini di Sua Maestà Elisabetta II da ieri hanno qualcosa di italiano: il Gruppo Illy ha infatti acquisito una dei più antichi brand britannici del cioccolato, Prestat, noto anche per essere tra i fornitori autorizzati della casa reale, oltre che per essere l’ispiratore della «Fabbrica di cioccolato» di Roald Dahl.
Brexit o non Brexit, i cioccolatini di Sua Maestà Elisabetta II da ieri hanno qualcosa di italiano: il Gruppo Illy ha infatti acquisito una dei più antichi brand britannici del cioccolato, Prestat, noto soprattutto per i suoi tartufi e per essere tra i fornitori autorizzati della casa reale – oltre che per essere l’ispiratore della «Fabbrica di cioccolato» di Roald Dahl.
Un’azienda piccola (circa 7 milioni di sterline di fatturato e 100 dipendenti) ma molto prestigiosa e dalla lunga tradizione: il primo negozio venne aperto a Londra nel 1902 dal francese Louis Dufour, che aveva inventato il tartufo al cioccolato nel 1895, in Francia. Prestat diventa così l’azienda più antica nel portafoglio del Gruppo Illy (516 milioni di fatturato consolidato nel 2017), integrandosi per qualità e posizionamento premium nel progetto di un Polo del gusto guidato da Riccardo Illy, ovvero una sub-holding in via di costituzione (dovrebbe essere operativa dalla seconda metà dell’anno) finalizzata allo sviluppo e all’internazionalizzazione delle aziende “minori” del gruppo triestino. Il Polo oggi comprende la torinese Domori (cioccolato), la toscana Mastrojanni (vini), la cuneese Agrimontana (confetture e dolci) e la francese Dammann Frères (the), a cui si aggiunge ora Prestat.
L’operazione – di cui non è noto il valore economico – ha un significato industriale e commerciale strategico, spiega Riccardo Illy, presidente del Gruppo: Prestat, che si occupa di trasformare il cioccolato in praline, tartufi e quant’altro, è complementare a Domori (18,3 milioni di euro di ricavi), la cui vocazione è invece focalizzata sulla produzione del cioccolato a partire dalle fave.
L’accordo consentirà a Prestat di avere accesso alla materia prima utilizzata da Domori (tra cui il Criollo, la varietà di cacao più rara e preziosa al mondo, che rappresenta appena lo 0,001% del cacao prodotto), migliorando ulteriormente la qualità dei propri prodotti. Il gruppo triestino si apre così anche al settore delle praline, tartufi, uova di Pasqua e simili, lasciando al marchio Domori la specializzazione sul fronte del cioccolato “puro”.
Dal punto di vista commerciale, l’azienda di None, ancora poco presente con i suoi prodotti in Regno Unito, Stati Uniti e Australia, potrà beneficiare del network Prestat in questi Paesi, che comprende alcune delle più prestigiose catene della distribuzione, come Harrods, Fortnum&Mason, Liberty, Selfridges, Harvey Nichols, Daylesford, Rococo Chocolates. Prestat inoltre – che nel 1988 è stata acquistata da Nick Crean e Bill Keeling, entrambi confermati in azienda – esporta i suoi cioccolatini in Germania, Svizzera, Olanda, Giappone, a Singapore e Dubai. A sua volta il brand britannico sarà distribuito anche attraverso la rete di Domori, nei marcati in cui questo è più forte. Si parte subito, con le uova di cioccolato Prestat in arrivo in Italia in vista della Pasqua.
L’acquisizione – per la quale il Gruppo Illy è stato assistito dallo studio legale Giovannelli e Associati, mentre i soci di Prestat sono stati assistiti dallo studio Grimaldi – si inserisce nel percorso di crescita anche per linee esterne del gruppo, che ha avviato nel 2004 una strategia di diversificazione, puntando con maggiore decisione sull’alto di gamma nel settore del Food&Beverage. Percorso destinato a ricevere un’importante accelerazione proprio con la costituzione del Polo del gusto. Il progetto prevede tempi lunghi, anche una decina d’anni, passando per la ricerca di un partner finanziario, ulteriori acquisizioni, la quotazione in Borsa delle singole società e il reinvestimento del cash flow nel settore del vino, business dalle grandissime potenzialità di sviluppo.