Il Sole 24 Ore

A piedi e in bici Viaggi botanici tra giardini, parchi e boschi

Alla scoperta di tutto ciò che fiorisce: giardini e parchi, passeggiat­e a piedi e in bicicletta che regalano un contatto con la natura e spettacoli multicolor

- di Chiara Beghelli

Cercarono di dissuaderl­a, anche facendole mancare i finanziame­nti per il suo viaggio: ma Maria Sybilla Merian, nel 1699 e a 52 anni, si imbarcò lo stesso verso il Suriname, partendo da Amsterdam con la sola compagnia della figlia, spinta dalla passione di scoprire, studiare e poi dipingere insetti, fiori e piante. Pochi decenni più tardi avrebbe raggiunto il culmine del suo successo quel Grand Tour che portava viaggiator­i di tutta Europa in Italia per ammirarne la storia, l’arte ma anche i paesaggi e i giardini. Anche oggi si viaggia solo per poter vedere le sfumature di colore di un fiore raro, un bosco nella gloria della primavera o i giochi di luce di un panorama, spinti non tanto da desideri scientific­i, ma per ritrovare un contatto, una rinnovata immersione nella natura, soprattutt­o nella stagione in cui appare più generosa.

«La natura dell’Italia è un unicum, grazie alla varietà dei suoi climi: per questo è oggi una delle mete principali per i “viaggi botanici” », dice Margherita Lombardi, agronoma, giornalist­a e fondatrice del portale Italian Botanical Heritage, che censisce il patrimonio botanico del nostro Paese. Del progetto fa parte anche la sezione Italian Botanical Trips (www.italianbot­anicaltrip­s.com), una guida di viaggio «lungo tutto ciò che fiorisce: giardini e parchi, ma anche passeggiat­e a piedi e in bicicletta, vigneti, vivai speciali che offrono anche ristoranti e b&b - prosegue. - A questi appassiona­ti, in aumento, le agenzie tendono a proporre le mete tradiziona­li, come le ville del Lago di Como, le Ville Medicee di Firenze o i giardini di Ischia e Capri. Tutti luoghi magnifici, ma ce ne sono molti altri da scoprire. Per esempio, la Riserva naturale dell’Antola, alle spalle di Genova, dove in questo periodo c’è una imperdibil­e fioritura di narcisi. Oppure la via dei Ciliegi a Vignola, vicino Modena, un itinerario di circa 10 km che parte dal centro storico e attraversa la Valle dei Ciliegi, e il Giardino delle Camelie di Villa Anelli a Oggebbio, sul Lago Maggiore, con una delle più importanti collezioni europee».

Collezioni fiorite

Le varietà noisette e chinensis saranno le prime a sbocciare e anche le ultime, regalando i loro fiori fino a novembre: accade nel vivaio Vacunae Rosae, due ettari con 5mila piante di rose sotto il piccolo borgo medievale di Roccantica nella Sabina laziale. Secondo al mondo per varietà (il primo è l’Europa-Rosarium di Sangerhaus­en, in Germania), è un parco dove la botanica diventa quasi esoterica nell’orientamen­to delle aiuole e nei flussi di acque, peraltro intitolato alla dea dei boschi degli antichi Sabini. Alle rose è dedicato anche il Museo Giardino della Rosa Antica, a Montagnana di Serramazzo­ni, sull’Appennino modenese: aprirà il 15 aprile e fino alla fine di giugno offrirà agli appassiona­ti varietà rare e antiche, che hanno il nome di generali, politici, signorine e duchesse. Nel museo multisenso­riale i diversi fiori si possono ammirare con la lente d’ingradimen­to mentre in sottofondo vengono diffuse composizio­ni musicali dedicati alla rosa (come “Les Roses d’Ispahan” di Gabriel Fauré). Si termina degustando tè aromatizza­ti e gelatine.

Anche nel Centro botanico Moutan, un’encicloped­ia a cielo aperto di peonie cinesi a Vitorchian­o, nel viterbese, ci si può ristorare nel Colour cafè, il “garden restaurant”: prima però, soprattutt­o in aprile e maggio, bisogna attraversa­re almeno una parte dei suoi 15 ettari dove fra ulivi secolari, lecci e querce fioriscono 250mila peonie di 600 varietà, fra cui le rarissime Rocki. Un sogno per chi ama le peonie, nato dalla passione dell’imprendito­re Carlo Confidati, che a partire dagli 80, quando era proprietar­io di Unopiù e viaggiava spesso in Cina, ha iniziato ad alimentare la sua collezione, oggi la più grande al mondo.

A caccia di profumi

Oltre confine c’è la Provenza con Grasse, capitale delle essenze, dove Lvmh ha aperto tre anni fa “Les Fontaines Parfumées”, centro dove nascono le fragranze Louis Vuitton e Dior immerso in un giardino che ospita ben venti varietà di menta. Per immergersi in campi ricchi di profumi e colori non è però necessario andare all’estero: corridoi viola disseminat­i di api si estendono nel Lavandeto di Arquà Petrarca, sui Colli Euganei padovani, dove in luglio si potrà ammirare la piena fioritura delle numerose varietà. La tradizione profumiera della Toscana si ritrova nel lavandeto della tenuta di Casalvento, nelle campagne di Castellina del Chianti, dove si coltivano 17 va- rietà e si estraggono anche oli essenziali in una distilleri­a all’avanguardi­a. Oli essenziali come quelli prodotti nel Kräuterhof Hauser, il Maso delle erbe, a Montevila in Val Pusteria, dove fioriscono 50 erbe officinali alpine sui resti di un insediment­o preistoric­o.

Spettacoli (gratis) multicolor

«I viaggi botanici possono essere anche delle alternativ­e low budget - aggiunge Lombardi -, soprattutt­o se si decide di andare ad ammirare le fioriture di altipiani e pascoli». In questo periodo il viola dei crochi inonda Campo Imperatore, l’altopiano più celebre dell’Appennino abruzzese, tonalità alla quale si avvicender­à il giallo dei ranuncoli e il bianco dei narcisi. Lo spettacolo diventa multicolor­e nella piana di Castellucc­io di Norcia, dove già da maggio i fiori di lenticchia, papaveri, violette, trifogli e narcisi sbocciano sulla terra ferita dal sisma del 2016.

Giardini di signora

È grazie a donne come Ada Wilbraham, prima giardinier­a del lussureggi­ante e romantico Giardino di Ninfa a Cisterna di Latina, o Lavinia Taverna, fondatrice dei Giardini della Landriana di Ardea, che terreni un tempo abbandonat­i sono diventati meta ogni anno di migliaia di viaggiator­i botanici. Ma è a San Remo che visse e lavorò a lungo la prima donna italiana docente di botanica, Eva Calvino, madre dello scrittore Italo, che nacque a Cuba negli anni in cui i suoi genitori vi si erano trasferiti per studiare le loro amate piante. L’ennesimo caso di piante che fanno viaggiare i desideri e solcare gli Oceani.

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DIMITRI TERESHCHEN­KO Idilli di primavera.I Giardini La Mortella a Forio d’Ischia sono stati creati nel 1956 da Susana Walton, su progetto del paesaggist­a Russell Page. Membri del circuito dei Grandi Giardini Italiani, apriranno il 2 aprile

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