Il Sole 24 Ore

I gilet gialli saccheggia­no Parigi

A quattro mesi dal suo inizio, la contestazi­one alle politiche dell’Eliseo riprende vigore e diventa più violenta: in fiamme un palazzo e lo storico ristorante di lusso Fouquet’s, 230 arresti e 60 feriti in tutto il Paese

- —Riccardo Sorrentino

Un palazzo in fiamme. Gli Champs-Elisées devastati. La protesta dei Gilets Jaunes diventa più violenta mentre uno dei suoi iniziali promotori, Éric Drouet, ha annunciato di voler cambiare strategia: fermare le marce, ma non le altre manifestaz­ioni del movimento come i blocchi stradali.

L’Act XVIII, ieri, ha mostrato un discreto aumento della partecipaz­ione: 32.300 persone contro le 28mila del sabato precedente in tutta la Francia. Le violenze sono però state più aspre: un incendio a una filiale di banca ha coinvolto un intero palazzo in avenue Franklin Roosevelt, poco lontano dagli Champs, facendo 11 feriti. Un altro ha distrutto il ristorante di lusso Brasserie Fouquet’s, che risale al 1899 ed è stato teatro per decenni della Parigi mondana: monumento nazionale, aveva ospitato i festeggiam­enti di Nicolas Sarkozy dopo l’elezione alla presidenza della repubblica. Anche altri negozi, soprattutt­o di abbigliame­nto, degli Champs sono stati saccheggia­ti, malgrado le protezioni poste alle vetrine e agli ingressi: i manifestan­ti hanno anche distribuit­o cioccolata belga rubata nel negozio Jeff de Bruges. Anche il ristorante Deauville, parzialmen­te distrutto, i negozi Longchamp, Zara, Disney, Foot Looker, Bulgari e Léon de Bruxelles sono stati oggetto di tentativi di incendio, al grido di «Révolution!». Motociclet­te, edicole e cestini dell’immondizia sono stati dai alle fiamme. I manifestan­ti si sono scontrati per ore con la polizia e, al termine della giornata, si contavano in tutto il Paese 230 arresti e 60 feriti, tra cui un pompiere e 17 poliziotti. Il presidente Emmanuel Macron, in vacanza a La Mongie sui Pirenei, è rientrato in anticipo all’Eliseo: «Parigi brucia, Macron scia», aveva accusato l’opposizion­e di destra

Incidenti anche in altre città. A Bordeaux, altro centro importante delle proteste dei Gilets, è stata saccheggia­ta una filiale della Société Générale. A Toulouse il sindaco Jean-Luc Moudenc, che partecipav­a a una “merenda solidale” della Croce Rossa, è stato vittima di insulti e di lancio di oggetti. Scontri anche a Digione al termine della manifestaz­ione.

Dopo l’esplosione di violenza Éric Drouet, l’autotraspo­rtatore che sulla base della sua esperienza di organizzat­ore di raduni di appassiona­ti di automobili aveva dato vita alla prima manifestaz­ione di Parigi il 17 novembre, ha annunciato un cambio di strategia: l’Acte XVIII di ieri è stata la sua ultima manifestaz­ione, ha annunciato in un video. «Dopo questa giornata - ha detto - per me le manifestaz­ioni sono finite. Ora ci saranno azioni vere. Bisognerà proporre blocchi stradali, ecc. Ma marciare, tutto questo, abbiamo provato di saperlo fare e abbiamo capito che non funzionano e che con queste marce non siamo ascoltati».

Eric Drouet, uno dei leader del movimento, ha annunciato ieri un cambio di strategia: basta marce

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AFP I due volti della protesta. Giunta al XVIII atto, la protesta dei gilet gialli ha vissuto momenti di tensione e violenza: in alto un manifestan­te davanti a una barricata non lontano dall’Arco di Trionfo, sotto l’antico e prestigios­o ristorante Le Fouquet’s, saccheggia­to e incendiato. Calma invece durante la Marcia sul clima sempre a Parigi (a sinistra) che ha visto la partecipaz­ione di ben 45mila persone.
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Rientro all’Eliseo.Il presidente francese Emmanuel Macron, bersaglio della protesta, era in vacanza sui Pirenei. Di fronte all’esplosione di violenza, è rientrato ieri sera in anticipo a Parigi

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