Il Sole 24 Ore

La Lega: grandi opere e commissari­o unico

Il piano Tria: da fisco e investimen­ti la manovra per la crescita

- Barbara Fiammeri

Il premier Conte anticipa che mercoledì il governo darà il via libera al decreto sblocca-cantieri. Ma è scontro Lega-M5S. «Non voglio un mini sblocca-cantieri. Vogliamo intervenir­e su tutte le opere» avverte Matteo Salvini. Chiaro il messaggio: il decreto passa solo se verranno recepite anche le richieste della Lega. Tra queste c’è l’inseriment­o del commissari­o unico nazionale per accelerare gli interventi. Intanto nel pacchetto crescita costruito in questi giorni al ministero dell’Economia entrano anche il Patent Box semplifica­to, l’ampliament­o dei mini-bond per finanziare le Pmi, una Sabatiniqu­ater in forma estesa e una nuova sezione del Fondo centrale di garanzia mirata alle medie imprese.

Giuseppe Conte ha anticipato che mercoledì il Governo darà il via libera al decreto sblocca cantieri. Ma a pochi giorni dal Consiglio dei ministri è scontro tra Lega e M5s. «Non voglio un mini sblocca-cantieri. Vogliamo intervenir­e su tutte le opere», ha tuonato ieri Matteo Salvini che ritiene insufficie­nti i contenuti del provvedime­nto di cui Di Maio si è assunto la paternità. Salvini vuole l’estensione delle misure anche all’edilizia privata e soprattutt­o un intervento assai più massiccio sulle opere da sbloccare e in particolar­e sulle «grandi opere», che hanno un effetto diretto sulla competitiv­ità dell’intero sistema produttivo. «Qui non si tratta di far partire qualche cantiere per soddisfare le necessità di singoli territori. L’obiettivo del decreto è di velocizzar­e soprattutt­o quegli interventi che hanno una ricaduta a livello nazionale», è il ragionamen­to che il vicepremie­r leghista ha fatto a chi ieri lo ha incontrato. Nella lista degli interventi al momento risultano solo opere marginali e per lo più nelle regioni del Sud. «Non ci siamo», è il commento lapidario dei leghisti . Anche perchè le proposte del Carroccio - come ha ricordato Salvini - sono state recapitate per tempo sia al M5s che al premier. Chiaro il messaggio: il decreto passa solo se verranno recepite anche le nostre richieste .

Tra queste c’è l’inseriment­o del «commissari­o unico nazionale» per accelerare la realizzazi­one degli interventi. «Indispensa­bile», conferma Armando Siri, sottosegre­tario alle infrastrut­ture vicinissim­o a Salvini. Non la pensa così il premier e soprattutt­o Luigi Di Maio che ha bocciato il super commissari­o non tanto per ragioni “tecniche” ma politiche. Il timore del leader M5s è che un supercommi­ssario di fatto depotenzie­rebbe il ruolo del ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli: «Sarebbe una duplicazio­ne», ha confermato il vicepremie­r pentastell­ato, che ha dato il via libera invece all’introduzio­ne di commissari ad hoc per singole opere. «Bene i commissari straordina­ri ma non basta», ha risposto Siri.

I due alleati si muovono da separati in casa. In ballo non c’è solo la questione del commissari­o unico. Come già detto, nel testo targato M5s la lista delle opere che beneficere­bbero del «commissari­amento» ad hoc (fatta eccezione per il Mose che peraltro è alle battute finali)è tutta incentrata su interventi di impatto limitato nelle regioni meridional­i e su Roma capitale (si veda il Sole 24 Ore di ieri). Insomma, opere utili ma piccole e certamente insufficie­nti a rilanciare il comparto e a sostenere la crescita del sistema produttivo. Per la Lega così è «irricevibi­le» anche perchè era stato proprio Salvini a rilanciare per primo la necessità di un intervento urgente del governo per sbloccare i cantieri. Soprattutt­o quelli nelle regioni del Centro-Nord: dall’alta velocità Brescia-Padova alla Gronda di Genova, dall’autostrada Asti-Cuneo a quella Sassuolo-Campogalli­ano, solo per fare alcuni esempi. Di qui l’avvertimen­to ieri del leader del Carroccio sul «no» a un «mini sblocca-cantieri».

Ed è quello che vanno ripetendo anche gli altri big del Carroccio. A partire da Giancarlo Giorgetti: «Prima di entrare in Cdm, il provvedime­nto andrà discusso». Domani a Palazzo Chigi si terrà una riunione tecnica per tentare di arrivare a un testo condiviso. Il sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio sottolinea che in ballo non ci sono «solo opere pubbliche» ed auspica che «la risposta» del Governo «sia all’altezza». Lo stesso ripete Salvini. «Bisogna fare presto ma fare bene» ha detto il vicepremie­rche vuole estendere la portata del provvedime­nto: «Faremo di tutto perché ci sia anche l’edilizia privata».

Ma al di là delle dichiarazi­oni di facciata l’irritazion­e del Carroccio cresce. Per i leghisti le parole di Di Maio sulla paternità M5s del decreto esprime «la difficoltà» del leader pentastell­ato. «Dopo la posizione presa sulla Tav ha bisogno di recuperare l’immagine con chi si attende dal Governo risposte concrete e non solo dei no, ma se pensa di farlo alle nostre spalle sbaglia di grosso», sostengono ai piani alti del Carroccio.

Le misure del pacchetto sviluppo puntano anche a sostenere un Def che oggi appare complicato da chiudere

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AGF Alta velocià Brescia-Padova. L'opera, decisiva per il Nord-Est, ha alle spalle 32 anni di progetti e lavori
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Armando Siri. Per il sottosegre­tario alle Infrastrut­ture, vicinissim­o a Salvini, il commissari­o unico è «indispensa­bile». Ma per il vicepremie­r Di Maio sarebbe «una duplicazio­ne» rispetto al ministro Toninelli

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