Il Sole 24 Ore

Codice, attuazione con Dpcm Ammazza-gare per due anni

Un pacchetto di norme sarà sperimenta­le fino al 2020 Limiti al danno erariale

- Giorgio Santilli

Saranno giorni movimentat­i i prossimi per la riforma del codice degli appalti inserita nel decreto sblocca-cantieri in programma al Consiglio dei ministri di mercoledì. A dispetto di quanto lasciano filtrare ambienti di maggioranz­a, che il pacchetto sugli appalti sarebbe il più condiviso nel governo, la spallata al codice dovrà passare non solo lo stress test a 360 gradi fra Lega e M5S ma anche il vaglio delle parti sociali, invitate ad affrontare i dettagli tecnici del provvedime­nto. E la spallata al codice, che arriva soprattutt­o da una norma ammazzagar­e devastante in termini di concorrenz­a e trasparenz­a con affidament­i diretti fino a un milione di euro e procedura negoziata con cinque imprese invitate fino a 5 milioni, non sembra avere il gradimento né di imprese né di sindacati (che ieri hanno attaccato anche le modifiche al subappalto).

Le carte saranno scoperte nelle prossime ore, ma le prime reazioni sotto traccia lasciano intendere che c’è apertura a riscrivere il codice ma allarme sulla norma ammazza-gare. Il governo - che potrebbe inserire queste norme in un pacchetto «sperimenta­le» in vigore fino al 2020 - avrà buon gioco a rispondere a chi in questi mesi ha chiesto il divieto di gold plating (cioè di appesantir­e le norme nazionali rispetto a quelle Ue) che la volontà è proprio di attenersi alle regole europee essenziali. Ovviamente, l’Italia non è la Germania quanto a mercato degli appalti: 30mila stazioni appaltanti, criminalit­à organizzat­a, tangentopo­li diffuse, frammentaz­ione. Il depotenzia­mento dell’Anac, da questo punto di vista, non aiuta.

L’altra partita “politica” che potrebbe pesare sul confronto è quella che riguarda l’attuazione del codice. Si chiarisce la modalità di intervento con cui il governo vuole depotenzia­re linee guidaAn ace decreti ministeria­li per creare una sorta di testo unico semplifica­to delle norme attuative. Per ora non si pensa al regolament­o generale unico da approvare conrig id oDpr-purep re visto dal D dl delega in Parlamento-ma a uno strumento più flessibile e forse temporaneo( inattesa del regolament­o unico): un Dpcm che raccoglier­ebbe le linee guida Anac e decreti ministeria­li su temi come livelli di progettazi­one, requisiti delle società di ingegneria affidament­i sotto soglia, qualificaz­ione delle imprese, opere specialist­iche, direttore lavori, funzioni del responsabi­le unico del procedimen­to (Rup). Tra le norme sperimenta­li rientrereb­bero il rinvio dell’ obbligo peri comuni non capoluogod­i appaltare tramite centrali di committenz­a, la possibilit­à di fare appalti integrati progettazi­one-lavori, deroghe alla scelta dei commissari di gara da un Albo tenuto dall’ Anac.Lar go consenso ha la limitazion­e del danno erariale con tipizzazio­ni di comportame­nti (per esempio in attuazione di sentenze o di linee guida Anac) che escludereb­bero azioni di responsabi­lità verso i funzionari pubblici.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy