Codice, attuazione con Dpcm Ammazza-gare per due anni
Un pacchetto di norme sarà sperimentale fino al 2020 Limiti al danno erariale
Saranno giorni movimentati i prossimi per la riforma del codice degli appalti inserita nel decreto sblocca-cantieri in programma al Consiglio dei ministri di mercoledì. A dispetto di quanto lasciano filtrare ambienti di maggioranza, che il pacchetto sugli appalti sarebbe il più condiviso nel governo, la spallata al codice dovrà passare non solo lo stress test a 360 gradi fra Lega e M5S ma anche il vaglio delle parti sociali, invitate ad affrontare i dettagli tecnici del provvedimento. E la spallata al codice, che arriva soprattutto da una norma ammazzagare devastante in termini di concorrenza e trasparenza con affidamenti diretti fino a un milione di euro e procedura negoziata con cinque imprese invitate fino a 5 milioni, non sembra avere il gradimento né di imprese né di sindacati (che ieri hanno attaccato anche le modifiche al subappalto).
Le carte saranno scoperte nelle prossime ore, ma le prime reazioni sotto traccia lasciano intendere che c’è apertura a riscrivere il codice ma allarme sulla norma ammazza-gare. Il governo - che potrebbe inserire queste norme in un pacchetto «sperimentale» in vigore fino al 2020 - avrà buon gioco a rispondere a chi in questi mesi ha chiesto il divieto di gold plating (cioè di appesantire le norme nazionali rispetto a quelle Ue) che la volontà è proprio di attenersi alle regole europee essenziali. Ovviamente, l’Italia non è la Germania quanto a mercato degli appalti: 30mila stazioni appaltanti, criminalità organizzata, tangentopoli diffuse, frammentazione. Il depotenziamento dell’Anac, da questo punto di vista, non aiuta.
L’altra partita “politica” che potrebbe pesare sul confronto è quella che riguarda l’attuazione del codice. Si chiarisce la modalità di intervento con cui il governo vuole depotenziare linee guidaAn ace decreti ministeriali per creare una sorta di testo unico semplificato delle norme attuative. Per ora non si pensa al regolamento generale unico da approvare conrig id oDpr-purep re visto dal D dl delega in Parlamento-ma a uno strumento più flessibile e forse temporaneo( inattesa del regolamento unico): un Dpcm che raccoglierebbe le linee guida Anac e decreti ministeriali su temi come livelli di progettazione, requisiti delle società di ingegneria affidamenti sotto soglia, qualificazione delle imprese, opere specialistiche, direttore lavori, funzioni del responsabile unico del procedimento (Rup). Tra le norme sperimentali rientrerebbero il rinvio dell’ obbligo peri comuni non capoluogodi appaltare tramite centrali di committenza, la possibilità di fare appalti integrati progettazione-lavori, deroghe alla scelta dei commissari di gara da un Albo tenuto dall’ Anac.Lar go consenso ha la limitazione del danno erariale con tipizzazioni di comportamenti (per esempio in attuazione di sentenze o di linee guida Anac) che escluderebbero azioni di responsabilità verso i funzionari pubblici.