Tutti i dati sanitari in un’impronta digitale
Inostri dati sanitari sono fuori dal nostro controllo. Infatti, ogni volta che facciamo un esame o una visita medica lasciamo una traccia che potrebbe essere intercettata, utilizzata o manomessa da terzi, senza la nostra autorizzazione. Esiste un sistema per garantirne il loro sicuro e corretto utilizzo? E quanto potrebbe essere utile per la nostra vita e sicurezza avere sempre a portata di mano la nostra storia sanitaria?
Il sistema esiste, si chiama History Health, ed è stato presentato ieri dal suo stesso ideatore, il dottor Domenico De Felice, oculista della Casa di Cura San Camillo, alla Milano Digital Week, la quattro giorni dedicata all’innovazione nel digitale, organizzata dal Comune di Milano.
«Adottare questo sistema tutelerebbe la privacy e la salute dei cittadini - premette De Felice -. History health è infatti un sistema di gestione e di archiviazione su uno spazio personale, una nuvola “certificata”, dei dati sanitari che si attiva tramite l’impronta digitale del paziente, il quale diventa l’unico proprietario e quindi l’unico a poter autorizzare gli accessi alla propria cartella clinica, comprendente la salute e la malattia».
In pratica, il paziente che si presenta per una visita o un esame consente al medico, tramite la lettura dell’impronta su un rivelatore che dovrebbe essere in dote a tutti gli operatori sanitari (medici di base, ospedali, farmacie), l’accesso immediato a tutti i suoi dati sanitari che sono custoditi su una nuvola, il cui server è gestito dal ministreo della Salute. Il medico, che a sua volta dovrà autenticarsi con la sua impronta digitale, al termine della visita, scriverà direttamente in quello spazio di archiviazione, privato e personale, il referto e la prescrizione di farmaci.
«In questo modo - spiega De Felice - non sarà più possibile perdere nulla della propria storia clinica. Non solo, ma sarà anche impossibile modificarne i contenuti, che sarebbero così certificati a garanzia del paziente». Il paziente, invece, può accedere ai suoi dati quando e dove vuole semplicemente attraverso l’app di History health sul cellulare.
Il metodo basato sull’impronta digitale diventa fondamentale se pensiamo al paziente che arriva esanime al pronto soccorso e magari ha un gruppo sanguigno particolare o un’allergia grave a qualche
Presentato alla Milano Digital Week il sistema che raccoglie la nostra storia sanitaria, archiviata in cloud
farmaco. «Immaginiamo la nuvola come un armadio pieno di cassetti: in uno ci sono le prescrizioni mediche, in un altro le fatture, un altro poi potrebbe contenere gli allert, collegati al cellulare, per ricordare al paziente degli appuntamenti sanitari o la somministrazione di un farmaco - continua De Felice -. Non solo, il sistema funziona ovunque ci sia un collegamento a internet, quindi anche all'estero, perché l'impronta digitale genera un algoritmo matematico simile a un Pin di accesso».
E poichè è ormai noto che i dati sanitari hanno un grande valore, per la ricerca certo, ma anche per altri interessi diversi, History Health è concepito in modo tale che sia il paziente l’unico titolare dei propri dati, che li può visionare, ma non modificare, ed è anche l’unico a poter autorizzare, anche da remoto, altri a visionarli, per esempio ai fini di ricerca scientifica.