La rivoluzione dell’orchidea nelle fresche serre di Puglia
Ci sono state rivoluzioni epocali battezzate con i fiori, dai garofani del Portogallo, a quelle di questo secolo intitolate ai gelsomini in Tunisia, ai tulipani nella repubblica del Kirghizistan fino alle rose della Georgia. E piccole rivoluzioni domestiche che hanno dato vita a una generazione di floricoltori in famiglie (e in regioni) dove non ti aspetti. Correva l’anno di un’altra rivoluzione, quella studentesca, quando Antonio Pagano ha stravolto in quel di Ruvo di Puglia i 25 mq della sua soffitta sostituendo le tegole del tetto con un telo di plastica. Era la “miccia”, 51 anni fa. «La serra è cresciuta insieme alla passione e l’hobby e diventato una professione». Racconta così l’esito della rivoluzione familiare Alessandro Pagano che insieme al fratello Gianluca oggi guida FlorPagano, azienda da 14 ettari, che per metà della superficie è attrezzata con serre supertecnologiche. Da qui ogni anno partono 3 milioni di piante da appartamento. Varietà tropicali incluse, come l’orchidea phalaenopsis (nella foto) di cui Florpagano, che ha una forte propensione all’export , è unica produttrice al Sud. «La concorrenza dell’Olanda è forte, competono con costi energetici molto bassi, ma noi puntiamo sulla qualità - continua Alessandro -, la fortuna in Puglia si chiama sole». Qualità significa grande attenzione alle temperature per “coccolare” orchidee dalle colorazioni stupefacenti, al fresco dei 18°-28° (anche quando all’esterno ce ne sono 40), con un tasso di umidità del 70/80%. E in grado di competere (per bellezza) con le orchidee regine a Singapore e Taiwan.