Guida semiseria al divorzio con la Ue
Brexit è alle porte, ma nessuno è in grado di prevedere quali saranno le conseguen
ze di questa decisione sul lungo termine.
L’incertezza per il futuro spinge a rivolgersi al passato nel tentativo di risalire all’origine di questa crisi, perché, come scrive Kevin O’Rourke, studioso di economia e autore di un recentissimo saggio, A Short History of
Brexit (Pelican Book 2019), anche Brexit ha una storia che precede il referendum del 2016. Eppure il presente non smette di ispirare le più angoscianti visioni. Significativa, a tal proposito, la metafora che apre Rule Britannia (Biteback Publishing 2019) e spinge gli autori pro-remain, Danny Dorling e Sally Tomlinson, a sostenere che il Regno Unito rischierebbe di fare la fine di Dorian Gray: potrebbe cioè guardarsi allo specchio e non riconoscere l’immagine deteriorata di sé.
Tutto è possibile, ma se si vogliono evitare allarmismi e autocommiserazione, l’atteggiamento più salutare sembra quello indicato già un anno fa da Boris Starling, giornalista, romanziere, e autore di un intelligente libellum: The Bluffer’s Guide to Brexit (Heynes Publishing 2018).
Dopo tutte le promesse, le contraddizioni e anche le goffaggini che sull’argomento si sono viste e sentite, in questo ironico compendio Brexit smette di essere considerato l’avvenimento politico che cambierà le sorti del Regno Unito e dell’Europa, ma semplicemente un tema da trattare con la dovuta nonchalance per rispettare le convenzioni sociali dello small talk, e non incorrere in spiacevoli animosità. Dunque la regola d’oro per sopravvivere in questo tempo di ansia collettiva e dimostrarsi all’altezza degli stessi politici è, in una parola, bluffare. Starling dice di non voler offrire una spiegazione dei fatti – impresa che sarebbe pretenziosa – ma i rudimenti fondamentali, l’abc perché il lettore possa far finta di conoscere anche ciò che si presenta incomprensibile. Se questo è lo scopo dichiarato, si dovrà, però, prenderlo con la stessa ironia che l’autore infonde in ogni pagina. Se l’intento è semiserio, il risultato è confortante e tratti liberatorio. Basta dare un’occhiata all’indice che denuncia l’ossessione di un Paese nella tendenza fagocitante della nuova parola: si parte da Brexistential Matters (questioni esistenziali) per finire con Brexicon (un utile glossario dei termini più ostici).