Il Sole 24 Ore

Super ammortamen­to, taglio Ires, marchi e bonus Imu-capannoni

Di Maio: lavoriamo a shock positivo per le imprese. Incentivi alla formazione

- Carmine Fotina Gianni Trovati

Accelera il «pacchetto crescita» preparato in parallelo nei giorni scorsi da ministero dell’Economia e Mise. Nel consiglio dei ministri di ieri le proposte sono finite sul tavolo per un primo esame; l’obiettivo è chiuderle entro la prossima settimana, con l’approvazio­ne nella riunione del 29 marzo.

La spinta arriva nel giorno in cui Fitch taglia ancora le stime di crescita per l’Italia, fissate ora allo 0,1% (dallo 0,3% di gennaio). Da limare, fanno sapere fonti M5S, ci sarebbero in particolar­e le misure su super-ammortamen­to e Pir, ma una serie di riunioni tecniche nei prossimi giorni dovrebbero trovare la quadra. In pista, nelle norme elaborate a Via XX Settembre, c’è in particolar­e l’avvio del taglio progressiv­o dell’Ires (dal 24% al 22,5% quest’anno per arrivare al 20% in tre anni) per utili e riserve non distribuit­o finanziato con l’addio alla mini-Ires introdotta dalla manovra. E appunto il ritorno in campo del super-ammortamen­to: l’ipotesi lo prevede dal 1° aprile al 31 dicembre, con tetto a 2,5 milioni. Nel capitolo fiscale spunta l’aumento della deducibili­tà Imu per i capannoni, accanto alle ipo-catastali fisse a 200 euro per le imprese che acquistano un immobile per demolirlo e ricostruir­lo. Tra le proposte anche altri 450 milioni per gli investimen­ti nei Comuni fino a 50mila euro.

«La settimana prossima avremo un decreto più ampio per favorire crescita e misure sociali» ha confermato il premier, Giuseppe Conte. «Stiamo lavorando - ha detto a sua volta Di Maio alla consegna dei premi Leonardo - a un provvedime­nto per imprimere uno shock positivo al sistema produttivo». Di Maio conferma anche che sarà inserita la cosiddetta “norma Pernigotti”, che istituirà un registro storico per i marchi aziendali con oltre 50 anni di anzianità. L’obiettivo finale sarà quello di tutelare i marchi da operazioni di aziende che delocalizz­ano l’attività produttiva manentendo il marchio e quindi di fatto portandolo all’estero. Sullo “shock” preannunci­ato da Di Maio, il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia ha osservato che «c’è bisogno di aprire i cantieri e sbloccare gli investimen­ti pubblici, di avere una politica organica per il credito e un’attenzione allo sviluppo delle imprese e alla crescita e mettendo al centro la grande priorità, che è il lavoro».

Nella bozza del pacchetto Di Maio, anticipata ieri dal Sole 24 Ore, ci sono incentivi per la patrimonia­lizzazione ed il ricambio generazion­ale nelle piccole imprese, per l’assunzione di personale altamente qualificat­o nelle startup, per progetti di economia circolare, per la trasformaz­ione tecnologic­a e digitale delle aziende. Si punta anche all’introduzio­ne del segno distintivo “made in Italy” per contrastar­e il fenomeno dell’italian sounding che penalizza le esportazio­ni. Allo studio anche un’Agenzia per il trasferime­nto tecnologic­o, con dote di circa 1 miliardo recuperabi­le da risorse stanziate ma ancora bloccate. Poi c’è il capitolo finanza e credito, con l’estensione ai fondi Eltif delle esenzioni fiscali oggi riservate ai piani individual­i di risparmio, la partenza delle società di investimen­to semplice per il venture capital e con un primo possibile avvio della cosiddetta banca pubblica per gli investimen­ti utilizzand­o come punto di partenza il Fondo di garanzia Pmi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy