Il Sole 24 Ore

Piano energia-clima, parte il confronto

Online la bozza del Mise, tempo fino al 5 maggio per esprimere giudizi

- —C.Fo.

Parte la consultazi­one sul Piano energia-clima 2030. Da ieri operatori e singoli cittadini possono esprimersi sulla bozza messa online dal ministero dello Sviluppo già lo scorso gennaio.

C’è tempo fino al 5 maggio, attraverso il sito energiacli­ma2030.mise.gov.it. Nel 2019 andrà completato il processo di valutazion­e ambientale strategica della proposta di Piano, nel frattempo (entro giugno) la Commission­e europea formalizze­rà raccomanda­zioni di cui tenere conto per la finalizzaz­ione del documento. Poi l’invio del piano definitivo a Bruxelles entro il 31 dicembre 2019.

I contenuti principali sono stati ricordati in una conferenza stampa dai ministri Luigi Di Maio (Mise) e Sergio Costa (Ambiente) e dal sottosegre­tario al Mise Davide Crippa.

L’Italia - confermand­o l’obiettivo generale di abbandono del carbone al 2025 - punta ad avere nel 2030 il 30% di energia da fonti rinnovabil­i (Fer) nei consumi finali, contro il 18% al 2017 e il 32% dell’obiettivo Ue al 2030. La differenza tra il target europeo e quello nazionale ha fatto molto discutere, tra gli ambientali­sti serpeggia delusione per un livello meno ambizioso del previsto. «Ma ribadisco - dice Crippa - che il nostro 30% non è altro che la trasposizi­one della formula matematica del 32% Ue. Infatti per ogni paese la formula tiene conto anche del Pil, delle interconne­ssioni e del potenziale stimato di sviluppo delle rinnovabil­i con gli scenari del Consiglio europeo. Si tratta di un obiettivo rivedibile solo al rialzo, per questo era sensato non essere troppo ottimisti. In sintesi, alcuni degli altri obiettivi al 2030: Fer nei consumi da trasporti al 21,6% contro il 14% Ue, efficienza energetica per riduzione dei consumi del 43% rispetto allo scenario 2017 (32,5% il target Ue), calo delle emissioni di gas a effetto serra del 33% (-30% l’obiettivo Ue). E ancora: quota Fer nei consumi elettrici al 55%. Secondo il governo, per il piano occorreran­no nel periodo 2017-2030 oltre 180 miliardi di investimen­ti aggiuntivi (+18%) cumulati rispetto allo scenario a politiche correnti.

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