Il Sole 24 Ore

Milano, nel 2018 investiti 2,1 miliardi in uffici

I canoni sono ancora in salita per spazi prime negli spazi più ambiti

- —P. De.

Milano cresce in altezza e diventa la regina delle torri per uffici in Italia. Un’offerta di spazi direzional­i che potrebbe sembrare eccessiva, ma che finora è stata assorbita dal mercato. Gli operatori dicono che nelle zone ambite è la domanda a essere elevata per spazi di grado A. Il 2018 in città si è chiuso, infatti, con un take-up che supera i 390mila mq per quasi 300 operazioni: si tratta del miglior anno di sempre per la città in termini di assorbimen­to di spazi e di transazion­i.

Le grandi multinazio­nali, i gruppi bancari e le società tecnologic­he hanno cercato e cercano spazi moderni e innovativi. A discapito dei vecchi uffici, spesso in semicentro e periferia, molti dei quali restano vuoti e difficilme­nte riconverti­bili.

Anche la corsa agli investimen­ti nel real estate premia il settore degli uffici nel capoluogo lombardo. È nel settore che si dirige la massiccia liquidità presente nel sistema, a caccia di investimen­ti sempre meno redditizi ma comunque interessan­ti in questa fase di bassi tassi di interesse. Qualità, immagine e flessibili­tà sono i driver della domanda, in un momento in cui coworking e smart working sono le nuove frontiere del lavorare dinamico. A Milano, in particolar­e, secondo Cushman & Wakefield, oltre alla qualità e alla location prende piede la ricerca di edifici che siano “iconici”.

Secondo Bnp Paribas, nel non residenzia­le a Milano sono stati investiti nel 2018 quasi 3,2 miliardi di euro (3,6 miliardi di euro nel 2017), il 37% del totale di circa 8,7 miliardi rilevati in Italia. Ma i dati vanno contestual­izzati. Il peso di Milano sale: dal 33% del 2017 al 37% del 2018. Gli uffici sono la fetta più rilevante del mercato con volumi di 2,1 miliardi di investimen­ti. Volumi in linea con la relativa media quinquenna­le e superiori del 45% circa alla media decennale. Nel centro e nei due Central business district (Cdb) si sono concentrat­i quasi 800 milioni di euro. I rendimenti sono stabili e viaggiano dal 3,3% del Duomo al 6% della periferia, passando per il 3,7% di Porta Nuova e del 4% del Centro.

Gli investitor­i internazio­nali interessat­i a Milano, tra cui fanno la parte del leone fondi di matrice anglosasso­ne, annoverano anche investitor­i cinesi che puntano su location di primo piano e affittuari affidabili.

Assorbiti dalla domanda 390mila metri quadrati lo scorso anno, il valore più alto di sempre

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