L’allarme dell’Anie: meno ordinativi e cala anche l’export
Busetto: «Chiediamo al Governo misure urgenti prima che sia troppo tardi»
«Sbloccare i cantieri subito. Poi rimettere benzina agli incentivi per il Piano 4.0 e renderlo strutturale».
L’industria tecnologica italiana — rappresentata da Anie, attraverso il suo presidente, Giuliano Busetto – lancia l’allarme e chiede al Governo «misure urgenti» prima che sia troppo tardi.
Se nel 2018 i settori di Anie (tecnologie per l’industria, il building, l’energia e le infrastrutture-trasporti) hanno generato oltre il 3% del Pil, rappresentato il 6% del fatturato aggregato del manufatturiero nazionale (78 miliardi) e il 7% delle esportazioni (30 miliardi), a una crescita sostenuta registrata nel I semestre 2018 sul II semestre 2017, pari al +6%, è seguita, nel II semestre 2018 sullo stesso periodo precedente, un brusco calo del fatturato, -3,2 per cento.
Un andamento negativo che si ripercuote anche in termini di esportazioni: dal +3,7% del I semestre 2018 su analogo periodo precedente al -4% del II (sul I) semestre 2018.
«Siamo molto preoccupati – ha affermato il presidente di Anie, Giuliano Busetto – dopo un 2017 dinamico abbiamo visto una forte contrazione negli ultimi mesi del 2018, non possiamo aspettare i dati sul 2019 perchè già vediamo calare ogni giorno gli ordinativi». I dati Istat, sottolinea Busetto rappresentando il sentiment del settore sul 2019,, «sono passati da una crescita congiunturale del 10,5% del I semestre 2018 a una netta frenata nella II parte dell’anno con un risultato pari al +0,1 per cento».
Nella prima parte del 2018, le minacce di guerra commerciale tra Cina e Usa, il rallentamento del settore automotive, la Brexit hanno giocato un ruolo. Un quadro – almeno per quanto riguarda le tensioni sui mercati – che si è rasserenato.
Invece, ha aggiunto Busetto, «le politiche del Governo messe in atto fino a oggi non sono ancora sufficientemente concentrate sull’industria e atte a sostenere una reale spinta alla ripresa economica che può avvenire soltanto attraverso un efficace sostegno agli investimenti privati nel manifatturiero ed agli investimenti pubblici nelle infrastrutture».
Per questo, ha proseguito il presidente di Anie, «Chiediamo al Governo misure urgenti che supportino gli investimenti privati (garantendo continuità al piano di investimenti in digitalizzazione e Piano 4.0 come base per la competitività e l’innovazione tecnologica delle imprese italiane), che incentivino la spesa delle famiglie (nei meccanismi per attività di ristrutturazione riqualificazione energetica degli immobili, loro sicurezza e sostenibilità ambientale) e che sblocchino gli investimenti pubblici per la realizzazione di opere pubbliche, infrastrutture, trasporti ferroviari, fondamentali per il rilancio del Sistema Paese».
Secondo l’Osservatorio Anie (che rappresenta un’indagine quali-quantitativa su un campione di circa 130 aziende sulle 1300 associate) , solo il 39% delle aziende intervistate prevede un incremento del fatturato nel I semestre 2019 (sullo stesso periodo precedente del 2018). L’anno scorso erano il 61 per cento.