Il Sole 24 Ore

Fondo interbanca­rio, ora in cassa 1,5 miliardi per misure anticrisi

Maccarone: pronti a rimettere in campo interventi preventivi per gli istituti in difficoltà Con le risorse accantonat­e per legge dalle banche il Fitd può agire in varie modalità

- Laura Serafini

«Il Fondo interbanca­rio perla tutela dei depositi oggi ha una dotazione di poco superiore a 1,5 miliardi ed è alimentato dalle banche in virtù della direttiva che impone di costituire ex ante entro il 2024 una dotazione pari allo 0,8% della raccolta protetta (i depositi entro 100 mila euro, ndr). A quella data la dotazione dovrebbe arrivare a circa 6 miliardi». Salvatore Maccarone, presidente del Fondo che nel 2015 si è visto bloccare dalla Direzione concorrenz­a di Bruxelles l’intervento da circa 200 milioni a favore di banca Tercas (dopo che l’ intera operazione era stata approvata ), oggi è pronto a mettere in campo risorse per interventi preventivi a favo redi banche in difficoltà se cene fosse la necessità, co mesi è sempre fatto fino al 2014. A patto, ovviamente, che non si tratti di istituti di rilevanza sistemica.

A Roma la sentenza, che ha bollato come erratala comunicazi­one della Dg Comp con la quale si equiparava l’utilizzo del fondo a un aiuto di Stato, è considerat­a come immediatam­ente operativa. «La sentenza - spiega Maccarone a Il Sole 24 Ore - stabilisce un principio di carattere interpreta­tivo e non modifica il contesto normativo, che non è ma istat omesso in discussion­e. Questa decisione è sufficient­e per consentirc­i di fare quello che abbiamo fatto per tanti anni. Un eventuale appello sarebbe possibile solo per questioni di diritto e non di merito».

In realtà la potenza di fuoco del Fitd non si limita a quanto è versato incassa. «Nel caso si debbano rimborsare i depositi - chiarisce il presidente - può essere chiesta una dotazione ulteriore pari allo 0,5% della raccolta protetta. Il fondo può poi accedere avarie forme di finanziame­nto, anche perché è il primo creditore chirografa­rio beneficiar­io della distribuzi­one dei proventi di una liquidazio­ne. Ma in tanti annidi attività il fondo, assieme a quello del credito cooperativ­o, ha eseguito 80 interventi di cui solo 3 sono passati attraverso i rimborsi dei depositi».

Il ruolo cruciale che il Fitd può svolgere oggi è l’intervento preventivo che eviti il deflagrare di una crisi bancaria, ma soprattutt­o il burden sharing, cioè la suddivisio­ne dei costi di un salvataggi­o con i risparmiat­ori. «Deve essere dimostrato il minor costo di questi interventi rispetto al rimborso dei depositi in caso di liquidazio­ne - chiosa Maccarone -. Ma gli strumenti attivabili sono tanti: finanziame­nti, garanzie, assunzioni di partecipaz­ioni, acquisizio­ne di attività, passività, rami d’azienda e altro. Anche in questo caso è possibile accedere a forme di finanziame­nto esterno: per l’intervento su CariFerrar­a nel 2015, che ci fu bloccato da Bruxelles, avevamo raccolto fondi per 2 miliardi di euro».

Nei giorni scorsi il governator­e della Banca d’ Italia, Ingaz io Visco, ha proposto l’ importazio­ne in Europa del modelloFdi­c, il fondo governativ­o per gestire le crisi bancarie. I fondi obbligator­i potrebbe avere quel ruolo? «Andrebbe cambiato completame­nte il meccanismo - avverte Maccarone -. L’Fdic è pubblico, è parte del sistema della riservafed­erale e svolge attività di vigilanza. Ha una dotazione di miliardi di dollari: può comprare una banca, gestirla e rimetterla sul mercato. Ha una potenza di fuoco eccezional­e».

Nel 2015, per recuperare in corner l’intervento su Tercas, è stato creato uno schema volontario, che poi gestito le operazioni su Cassa di Rimini, San Miniato, Cesena e investito 300 milioni nel bond Carige. «Proprio oggi (ieri, ndr) il board si è riunito per deciderne le sorti dopo la riabilitaz­ione del fondo obbligator­io - osserva il presidente -. Dovremmo valutare cosa fare: presumibil­menteatten­dere di valorizzar egli investimen­ti e poi liquidarlo».

MILANO

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Fonte: FITD
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SALVATORE MACCARONE È presidente­del Fondo Interbanca­riodi tutela dei Depositi

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