Savona insediato alla presidenza della Consob
Deodato in pole come segretario generale al posto di Bertezzolo
Paolo Savona assume l’incarico di presidente della Consob. Il passaggio di consegne con la presidente vicaria Anna Genovese è avvenuto ieri mattina nel corso di una riunione della commissione. Il professore e già ministro degli Affari europei, come da prassi, è stato chiamato a esprimersi sulle incompatibilità: ha dichiarato di non avere alcuna incompatibilità e alcun conflitto di interesse. Nei giorni scorsi la sua posizione, in particolare come ex amministratore e azionista del fondo britannico Euklid (nel quale ha un ruolo anche il figlio) è stata oggetto di un approfondimento dell’Anac, che non ha avuto nulla da eccepire pur rinviando a Agcom e Antitrust l’eventuale compito di esprimersi sulla conformità della nomina rispetto alla legge 215/2004 e dunque al passaggio dalla poltrona di ministro a quella di presidente di un’Autorità.
Savona ha illustrato ai commissari Genovese, Giuseppe Maria Berruti, Carmine Di Noia e Paolo Ciocca, una relazione sintetica e sulla falsariga di quanto già indicato in Parlamento, con particolare riferimento alla necessità di ricorrere all’intelligenza artificiale.
Il decreto di nomina era stato firmato lo scorso 8 marzo dal presidente della Repubblica ed è stato registrato senza alcuna annotazione (tantomeno riserva, come invece era accaduto per il predecessore Mario Nava) dalla Corte dei conti.
Il nuovo presidente ha in ogni caso intenzione di mettersi subito all’opera. Tra le prime iniziative ci sarà la nomina di una persona di fiducia nel ruolo di segretario generale, oggi ricoperto dall’avvocato Giulia Bertezzolo voluta lo scorso anno da Nava. Al suo posto verrebbe proposto il consigliere di Stato e già capo di gabinetto al ministero per gli Affari europei, Carlo Deodato.
Deodato nei giorni scorsi ha già fatto visita alle strutture dell’Autorità che vigila sui mercati. La sua nomina non è un passaggio del tutto scontato. Deve essere prima revocato l’incarico alla Bertezzolo, alla quale spetterebbero due mensilità per l’uscita anticipata rispetto a un incarico che avrebbe dovuto durare 5 anni. È altamente probabile che la procedura di revoca sia portata rapidamente all’esame del collegio: per approvarla servono i voti di almeno 4 commissari su 5.
Solo dopo la revoca potrebbe essere avanzata da Savona la candidatura di Deodato, visto che la proposta spetta al presidente il quale può motivare, come già accaduto con la Bertezzolo, la chiamata diretta con la fiducia, visto che quell’incarico in particolare è collegato al rapporto di fiducia con il presidente.
Anche per approvare la candidatura di Deodato serviranno 4 voti su 5, ma non dovrebbe essere particolarmente complicato far coagulare il consenso sul nome.
L’altra nomina di rilievo sulla quale il collegio dovrà decidere è quella del direttore generale, incarico sicuramente più operativo in Consob rispetto a quello di segretario generale: l’attuale d.g Angelo Apponi scadrà a giugno. Per la nomina serviranno le medesime maggioranze.