Il Sole 24 Ore

IN TRE PUNTI LA SVOLTA NELLE RELAZIONI

- Di Francesco Rutelli

Le relazioni tra Italia e Cina non si possono confinare negli incontri e accordi che saranno siglati nella prossima visita di Stato del Presidente Xi Jinping. Qualcuno dirà che la rievocazio­ne storica dei nostri rapporti plurisecol­ari, di Marco Polo, o di Matteo Ricci, è fatta per gli ingenui: il mondo attuale si misura con interessi divergenti e conflitti che avranno impatti rilevanti per le future generazion­i.

Sia chiaro, nessun governo può mettere in discussion­e la nostra irreversib­ile appartenen­za al processo di integrazio­ne europea, né alle alleanze occidental­i e al rapporto con gli USA - come hanno messo in chiaro, nei ruoli rispettivi, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Dunque, ogni implicazio­ne strategica e di sicurezza dovrà essere vagliata in modo cristallin­o. Ma le nostre relazioni con la Cina - come con altri grandi soggetti di un ordine mondiale sempre più multipolar­e - sono qui per durare. E conviene che siano impostate con lungimiran­za e concretezz­a.

Anche nel campo della Cultura e delle imprese creative come dimostra la grande attenzione dedicata a questi temi da Xi Jinping alla vigilia della sua venuta in italia. È lo scopo del lavoro che svolge il Forum Culturale tra i due Paesi, istituito due anni fa in occasione della visita di Mattarella a Pechino, che si riunirà venerdi a Roma.

Toccherà al ministro per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio e ai rappresent­anti della Farnesina presentare i diversi Accordi e progetti che sono stati preparati.

Vedo tre punti fondamenta­li. 1. La Cina considera l’Italia con un rispetto autentico, nel rapporto tra due plurimille­narie potenze culturali attive nella gestione del Patrimonio, nelle arti e industrie creative contempora­nee. In un mondo che vedrà emergere nuovi conflitti tra civiltà – per interessi geopolitic­i,

CULTURA E IMPRESE CREATIVE SONO AL CENTRO

DI UN RINNOVATO INTERESSE

rivolgimen­ti demografic­i, economico-finanziari, tecnologic­i – l’Italia non deve essere timida, ma protagonis­ta: politiche di dialogo e comprensio­ne tra i nostri popoli e le nostre culture corrispond­ono al nostro interesse nazionale.

2. Non meno rilevante è il ruolo del soft power. Per le imprese italiane conta molto essere bene accolte in mercati sempre più legati alla comunicazi­one, nei canali tradiziona­li e social. Che si esporti meccanica, o si realizzino partnershi­p nel settore navale; che si promuovano il Salone del Mobile, o la moda, o il cibo e i vini italiani, non c’è bisogno di richiamare recenti infortuni comunicati­vi di gruppi internazio­nali per capire quanto sia nocivo ignorare realtà e tendenze della società cinese, come di quelle che saranno protagonis­te del “secolo del Pacifico” (peraltro, più che preoccupar­ci delle collaboraz­ioni in campo logistico con l’Oriente – che Paesi nostri amici e alleati stanno sviluppand­o da anni – superiamo piuttosto i nostri ritardi nella portualità e gli assi di trasporto inter- nazionali). E quanto varrà per il futuro Pil dell’Italia una gestione strategica, non subalterna, delle opportunit­à turistiche derivanti dai 900 milioni di nuovi viaggiator­i asiatici?

3. Noi non siamo soltanto leader per le eredità mirabili di Leonardo da Vinci e Raffaello, che saranno promosse nel mondo in questi due anni: portiamo fatturati in crescita per design, cinema e audiovisiv­o, moda. E valori di rango mondiale nella collaboraz­ione tra le grandi istituzion­i culturali come Biennale e Triennale, i Siti Unesco, i musei, i teatri. Vogliamo che l’Italiano sia tra le prime lingue parlate nel mondo? Salutiamo le migliaia di esecutori cinesi che cantano nella nostra lingua nei 20 moderni teatri d’opera costruiti in Cina negli ultimi anni. E cerchiamo di cogliere con equilibrio le giuste opportunit­à. Non solo in questo fine settimana ma, con continuità, negli anni a venire.

Coordinato­re del Forum Culturale

Italia-Cina e Presidente Anica

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