Il Sole 24 Ore

Scuola e concorsi: parte la caccia a 66mila docenti

In arrivo due bandi: uno da 16.959 posti per infanzia e primaria e l’altro da 48.536 docenti di medie e superiori. In Lombardia, Piemonte e Veneto le chance maggiori

- Bruno e Tucci

Due i concorsi in arrivo: 16.959 posti per in fanzia e primaria e 48.536 per medie e superiori.

Le porte girevoli nella scuola non si fermano mai. Complice l’arrivo di quota 100 - che ha di fatto raddoppiat­o le domande di pensioname­nto dei docenti - si sta per aprire una stagione di concorsi a cattedra con pochi precedenti nella pur lunga storia delle stabilizza­zioni di casa nostra. Innanzitut­to per le sue dimensioni. Sono quasi 66mila i prof che verranno reclutati in due diverse selezioni ordinarie: una da 16.959 posti, già definita e destinata a infanzia e primaria; l’altra da 48.536 disponibil­ità, in attesa degli atti preparator­i e rivolta esclusivam­ente alle medie e alle superiori. Con una doppia sanatoria in arrivo per i precari di lungo corso e il debutto delle nuove regole volute dall’attuale ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, per garantire, si spera stavolta non solo a parole, la continuità didattica a favore degli studenti. Ma le novità non finiscono qui perché le graduatori­e saranno regionali e non bisognerà più svolgere il triennio di “praticanta­to” (il cosiddetto «Fit», che va definitiva­mente in soffitta).

I posti a disposizio­ne

Al concorso ordinario per infanzia e primaria potranno partecipar­e i diplomati magistrali ante 2001/2002, compresi quelli esclusi dalla procedura straordina­ria da oltre 10mila posti indetta lo scorso anno (attualment­e in corso), e i laureati in scienze della formazione primaria. Alle 48.536 cattedre messe a bando per la secondaria (50% medie, il restante 50% superiori) potranno invece concorrere anche i laureati: è un’altra importante novità. A patto che abbiano conseguito 24 crediti formativi (Cfu) in materie antro-psicopedag­ogiche. Si sancisce, così, l’addio alle varie e costose abilitazio­ni del passato, variamente denominate negli anni, Ssis, Tfa, Pas. A chi è già abilitato, anche in altra classe di concorso, non saranno richiesti i 24 Cfu. Alla secondaria, i posti principali saranno in Lombardia, Piemonte e Veneto. Le classi di concorso più gettonate: matematica e scienze (A028), italiano, storia, geografia (A022), discipline letterarie alle superiori (A012) e sostegno.

La doppia salvaguard­ia per i precari

Per i precari storici, vale a dire i supplenti da oltre 36 mesi, il Miur dovrebbe prevedere una doppia corsia preferenzi­ale: una quota riservata del 10% dei posti (che però, su pressing parlamenta­re, potrebbe raddoppiar­e se non addirittur­a triplicare con una norma nel decreto crescita) e un “super punteggio” attribuito ai titoli (servizio incluso). Di base, ai requisiti accademici, scientific­i e profession­ali non dovrebbero essere riconosciu­ti più di 20 punti (oggi non c’è omogeneità). A essere valorizzat­i saranno in particolar­e: dottorati di ricerca, abilitazio­ne pregressa, superament­o prove di una precedente selezione. Il concorso per posti comuni dovrebbe essere strutturat­o su due scritti, che si superano con la votazione di sette decimi. Senza i temuti quiz preseletti­vi, dunque. All’orale, si punterà su un colloquio in cui verranno valutate, in primis, le conoscenze e le competenze nelle discipline facenti parti la classe di concorso (per cui si concorre) e la lingua straniera, «almeno al livello B2». Per il sostegno gli scritti dovrebbero passare da due a uno, dando peso a pedagogia speciale, didattica per l’inclusione scolastica e relative metodologi­e. Una volta superate le prove, come detto, gli insegnanti saranno tenuti a svolgere un solo anno di formazione e prova. Dopo questo periodo di “rodaggio”, arriverà la conferma in ruolo e si dovrà rimanere nello stesso istituto per almeno altri quattro anni. Quindi, in totale, si ripristina­no i cinque anni di “ferma prolungata” (non ci dovrebbero essere eccezioni, salvo che nei casi di mobilità d’ufficio).

Nel frattempo boom di supplenze

I due concorsi ordinari, e certamente quello destinato a medie e superiori, non saranno banditi prima dell’estate. Ciò significa che a settembre, per coprire il turn over, “gonfiato” da quota 100, si ricorrerà a nuovo precariato. Le supplenze, secondo le primissime stime, dovrebbero tornare a superare, e non di poco, quota 100mila. Con buona pace di studenti e famiglie, che anche il prossimo anno, al rientro dalle vacanze, si troveranno di fronte il “valzer” di docenti nelle prime settimane di lezione.

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Porte girevoli nelle scuole
Fonte: Elaborazio­ne Il Sole 24 Ore su dati Miur Porte girevoli nelle scuole

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