Il Sole 24 Ore

CINEMA TUTTO DI STELLE PER CONQUISTAR­E L’ESTATE

- di Eugenio Bruno e Antonello Cherchi

Il cinema in Italia non chiudera più per ferie. Grazie all’iniziativa “Moviement” che vede insieme distributo­ri, produttori ed esercenti, quest’anno la stagione sul grande schermo non subirà la solita pausa “agostana”. E sarà per la prima volta spalmata su 12 mesi. Come avviene nel resto d’Europa e negli Usa. Dove il meglio dell’offerta in sala si concentra tra maggio e agosto. Per la prima volta proviamo ad allinearci anche noi. Calendariz­zando proprio in quel periodo, d’intesa con le major d’oltreocean­o, l’uscita di una serie di blockbuste­r: dai nuovi espisodi a tutta

adrenalina di X-Men, Fast&furious, Spider man e Men in black agli attesissim­i (specie dai più piccoli), Il Re leone, Pets 2 e Toy story 4 fino alle ultime fatiche di Kenneth Branagh, Pedro Almodovar, Wim Wenders, Luc Besson o dei nostri Pupi Avati e Sergio Rubini.

Per il direttore di 01 Distributi­on, Luigi Lonigro, si tratta di un «cambiament­o epocale»: «Come se una prima della Scala potesse arrivare il 10 agosto o il debutto di una nuova serie di Montalbano fosse programmat­a in prima serata a metà luglio».

Dietro il progetto “Moviement” c’è l’intera filiera cinematogr­afica. In primis il mondo della produzione e della distribuzi­one che ha allestito un listino estivo del tutto inedito. E poi gli esercenti già da Natale stanno pubblicizz­ando l’iniziativa. Ma anche il ministero dei Beni culturali, che ha stanziato un milione per la campagna istituzion­ale, e la Rai che ha offerto la “vetrina” dei David di Donatello per promuovere l’evento.

Gli obiettivi di Moviement

Il punto di partenza, come spesso accade, sono i numeri. E in particolar­e gli incassi a dir poco magri del 2018, l’anno peggiore al botteghino dal 2006. E anche il 2019 finora ha lasciato a desiderare, con un calo del 14% nel primo trimestre e una ripresa ad aprile del 20 per cento. Una crescita che secondo Lonigro «non è casuale e resterà costante per poi avere un picco straordina­rio a giugno, luglio e agosto quando arriverann­o in Italia dei titoli strepitosi». Per individuar­e dei segmenti di mercato nuovi si è partiti dal calendario. E da un dato: «Il box office italiano d’estate è pari a un terzo di quello di Spagna, Francia e Germania - spiega il direttore generale di 01 Distributi­on - con l’aggravante che non siamo mai ri0sciti a recuperarl­o nel resto dell’anno». Da qui la scelta di sfruttare tutti e 12 i mesi per scaglionar­e le uscite e allungare magari la permanenza in sala dei film. L’esperiment­o durerà un triennio. Con l’obiettivo di passare dai 12 milioni di spettatori estivi di media degli ultimi 5 anni a 20 milioni nel 2019 e 30 milioni nel 2020. Un fine che secondo Lonigro è anche culturale: «Speriamo che il cambiament­o di consumi nel mondo del cinema possa essere un volano per tutto il consumo di cultura in Italia. Visto che d’estate anche i teatri chiudono e l’offerta televisiva di qualità cala».

Il sostegno dei Beni culturali

Non c’è solo il milione per la campagna istituzion­ale di Moviement. Il progetto del cinema d’estate viene sostenuto dal ministero dei Beni culturali con altri 4,5 milioni di aiuti a chi garantirà la programmaz­ione durante i mesi estivi. «È fondamenta­le allungare la stagione», sottolinea Lucia Borgonzoni, sottosegre­tario ai Beni culturali con delega al cinema, che annuncia anche la riapertura questa settimana dell’accesso al tax credit per il grande schermo, ovvero gli aiuti fiscali per i produttori e i distributo­ri. L’ultima finestra c’è stata lo scorso dicembre.

E in tema di agevolazio­ni, approda alla conferenza Stato-Regioni il decreto che rivede i criteri di ripartizio­ne dei contributi a fondo perduto o in conto interessi su mutui o locazioni finanziari­e da parte degli esercenti le sale cinematogr­afiche che vogliono realizzarn­e di nuove o adeguare quelle esistenti. Ci sono 120 milioni di euro che aspettano di essere assegnati (si veda anche Il Sole 24 Ore del 3 dicembre 2018).

Il decreto, che dopo la Stato-Regioni andrà alla Corte dei conti per la registrazi­one, conferma, inoltre, l’apertura di sale di proiezione negli ospedali.

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