Il Sole 24 Ore

Computer, software e sicurezza informatic­a: aiuti per la svolta digitale

Pubblicato il bando Por Fesr 2014-2020: istanze solo online

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Sul tavolo ci sono risorse per un milione di euro: saranno distribuit­e ai profession­isti dell’Emilia Romagna che investono nella digitalizz­azione, informatiz­zazione e nel riposizion­amento strategico della propria attività. Con un bando approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 368 dell’11 marzo scorso sono stati definiti termini, beneficiar­i e intensità degli aiuti nell’ambito del Por Fesr 2014-2020.

I beneficiar­i

I contributi a fondo perduto andranno ai liberi profession­isti ordinistic­i, titolari di partita Iva, in forma singola, associata o societaria: tra questi le società tra avvocati e quelle di ingegneria. Potranno accedere al bando anche i titolari di partita Iva non iscritti a Ordini e Collegi e iscritti alla gestione separata Inps. Requisito per tutti la territoria­lità: gli studi dovranno avere unità operativa o sede legale in Emilia Romagna. Tassativo per i singoli profession­isti esercitare l’attività profession­ale al momento della domanda e non intrattene­re lavoro dipendente, mentre per le forme associate o societarie, essere costituite da soggetti la cui maggioranz­a sia composta da profession­isti che svolgono l’attività al momento della presentazi­one della domanda e non essere lavoratori dipendenti o pensionati.

I progetti

Saranno sostenuti progetti di investimen­to di un valore minimo di 15mila euro su tre filoni principali: innovazion­e tecnologic­a; strutturaz­ione, organizzaz­ione e riposizion­amento strategico; diffusione della cultura dell’organizzaz­ione e della gestione economica. Il ventaglio è dunque ampio: si va dallo sviluppo innovativo dei sistemi informatic­i, informatiz­zazione, innovazion­e di processo, sistemi di sicurezza informatic­a alla condivisio­ne e cooperazio­ne tra profession­isti, promozione, acquisto e vendita on line di servizi.

Le spese ammissibil­i

I profession­isti potranno quindi acquistare attrezzatu­re informatic­he, digitali, siti web, sistemi di connession­e di rete, applicazio­ni per la sicurezza informatic­a. Ma anche brevetti, licenze, marchi, software e, nel caso dei progetti presentati da società o aggregazio­ni, anche consulenze (con un tetto massimo di copertura del 30% dei costi), studi, analisi, servizi forniti da manager di rete.

Contributi e domande

Concessi nell’ambito del regime de minimis, i contributi saranno a fondo perduto con un’intensità massima del 40% dell’investimen­to ammissibil­e. Solo in caso di incremento dell’occupazion­e, di progetti presentati da donne e giovani e di rating di legalità l’intensità cresce al 45 per cento. In ogni caso il tetto massimo è stabilito in 25mila euro a progetto.

Le domande potranno essere presentate fino al 30 maggio attraverso la piattaform­a web regionale «Sfinge 2020».

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