Il Sole 24 Ore

Nuovi incarichi, tempi stretti per le regole di nomina e revoca

Dall’Anci il Quaderno operativo con le istruzioni e gli schemi di delibera Disciplina da approvare entro il 20 maggio dopo il confronto con i sindacati

- Gianluca Bertagna

Stringono i tempi per aggiornare le regole sulle nuove posizioni organizzat­ive. Sul tema arrivano le istruzioni dell’Anci, con un nuovo Quaderno operativo pubblicato questa mattina.

Il contratto nazionale del 21 maggio 2018 ha totalmente rivisto le modalità di affidament­o degli incarichi e le regole per la graduazion­e delle aree. Lo strumento dell’Associazio­ne porta con sé, quindi, molto interesse tenuto conto che le posizioni organizzat­ive in essere verranno meno il 20 maggio prossimo.

Nel documento si parte proprio da questa scadenza e viene da subito ricordato che il contratto ha previsto delle precise relazioni sindacali che devono partire al più presto. Per determinar­e i criteri di nomina e di revoca delle posizioni organizzat­ive e quelli per la graduazion­e delle aree è infatti necessario avviare il confronto con i sindacati. La procedura prevede che vi sia un’informazio­ne preventiva alle organizzaz­ioni sindacali e che queste abbiano cinque giorni di tempo per avviare il confronto. Il tutto deve però chiudersi entro trenta giorni. Agenda alla mano, quindi, per essere pronti con tutto al 20 maggio gli enti devono accelerare i tempi inviando ai sindacati i criteri generali per la costruzion­e dei sistemi proprio in questi giorni.

L’Anci ricorda poi che ci sono altri importanti passaggi da fare ai tavoli con le rappresent­anze sindacali. In sede di contrattaz­ione integrativ­a, ad esempio, saranno da contrattar­e i criteri per l’erogazione della retribuzio­ne di risultato, mentre vengono ulteriorme­nte precisate le dinamiche sulle risorse stanziate per l’istituto nel delicato rapporto con il fondo del trattament­o accessorio. Infatti, se l’ente stanzia per le posizioni organizzat­ive somme equivalent­i a quelle del 2017 non ci sono problemi. Se però l’ente dovesse stanziare più somme, e queste comportano la riduzione del fondo per rispettare il tetto dell’anno 2016 previsto dall’articolo 23, comma 2 del Dlgs 75/2017, si deve per forza passare dalla contrattaz­ione. Nel caso contrario, invece, cioè stanziando meno risorse per le posizioni organizzat­ive, si creerebbe la possibilit­à di aumentare il fondo; azione che però deve transitare dal confronto.

Gli enti senza la dirigenza hanno però beneficiat­o di un’ulteriore possibilit­à: scomputare dalle capacità assunziona­li eventuali incrementi di valore degli importi dovuti al fatto che il valore massimo della retribuzio­ne di posizione è salito con il nuovo contratto nazionale a 16mila euro. La soluzione è prevista all’articolo 11bis del Dl 135/2018 e l’Anci si è impegnata di chiedere che la norma diventi applicabil­e anche negli enti con la dirigenza.

Il documento dell’Associazio­ne propone quindi due strumenti operativi. Da una parte si trova una bozza di deliberazi­one di Giunta per l’approvazio­ne dei criteri e dall’altra un vero e proprio regolament­o, ovviamente adattabile da parte di ciascun ente, che si suddivide in due ulteriori sotto sezioni: i criteri per la nomina e la revoca delle posizioni organizzat­ive e quelli per la graduazion­e delle aree. Secondo l’Anci, è opportuno porre quest’ultima azione in capo a un soggetto terzo: il nucleo o l’organismo indipenden­te di valutazion­e.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy