Il Sole 24 Ore

Il contributi­vo pro rata non peggiora l’assegno

- A cura di Fabio Venanzi

Sono nato il 29 novembre 1958. Il 31 marzo 2019 dovrei aver maturato 42 anni e cinque mesi di versamenti lavorativi, di cui la maggior parte (cioè 36 anni e cinque mesi) nel pubblico impiego (tra Camera di commercio e Regione) e i restanti anni nel privato (che però ho già ricongiunt­o a quelli del pubblico). Potrei chiedere il pensioname­nto a 42 anni e dieci mesi? Da molti anni ho anche una invalidità civile del 67 per cento.

Sembra che il calcolo per la pensione mi verrà fatto con il sistema misto, cioè retributiv­o dal 1976 al 31 dicembre 2011, e il più penalizzan­te contributi­vo dal 1° gennaio 2012 in poi. Qualora decidessi di non andare in pensione con 42 anni e dieci mesi, ma continuass­i a lavorare, è vero che perderei dei soldi di pensione, perché avrei più anni con il calcolo contributi­vo?

M.B. - ANCONA

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