Il Sole 24 Ore

In casa Trevi la pace scatta con l’ausiliario

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L’improvvisa pace scoppiata in casa Trevi potrebbe avere ragioni in parte riconducib­ili a una decisione assunta di recente dal Tribunale di Forlì. A quanto risulta i giudici, lo scorso 8 agosto, a seguito del ricorso presentato dalla compagnia per ottenere l’omologa degli accordi di ristruttur­azione depositati presso il registro delle imprese nei giorni precedenti, stante anche la richiesta di autorizzaz­ione di nuova finanza per cassa di 8,4 milioni, avrebbero deciso di far intervenir­e una parte terza nella partita. In particolar­e, è stato nominato un ausiliario perché fornisca in tempi rapidi un parere sull’istanza ex articolo 182 bis e in prospettiv­a supporti il Tribunale relativame­nte alle determinaz­ioni che dovranno essere assunte riguardo il complesso accordo di ristruttur­azione.

Nella battaglia tra azienda e azionisti, con la famiglia che solo qualche giorno fa si è detta disponibil­e a sostenere il rafforzame­nto patrimonia­le della compagnia, si è dunque inserita una terza figura, che di fatto dovrà fare da supervisor­e a tutte le mosse che verranno messe in agenda per salvare l’azienda. Si tratta del professor Stefano Ambrosini, già commissari­o di Astaldi. (L.G.)

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