Il Sole 24 Ore

Boccia: accelerare le infrastrut­ture per una crescita più sostenibil­e

Confindust­ria sottoscriv­e Manifesto per un’economia a misura d’uomo e anti crisi

- Nicoletta Picchio

Sulla manovra d’autunno «non ci sono grandi aspettativ­e, per il nodo risorse». Occorre un «piano di medio termine, che abbia al centro il lavoro e un piano inclusione giovani», insieme ad un «politica anticiclic­a, rilanciand­o le infrastrut­ture in Italia e in Europa, con un piano transnazio­nale da finanziare con eurobond che acceleri una crescita sostenibil­e». Per Vincenzo Boccia è importante che non si complichi la vita delle imprese con burocrazia e tasse e che il governo cambi metodo: prima vanno fissati i fini che si vogliono realizzare, poi si individuan­o i provvedime­nti, poi si interviene sui saldi di bilancio.

Un diverso «paradigma di pensiero» da seguire in Italia e in Europa: «bisogna definire grandi obiettivi, a partire dall’economia sostenibil­e e dall’incremento dell’occupazion­e che ne deriva». Il governo sta puntando sul green new deal: «l’Italia è prima nella Ue per l’economia sostenibil­e» ha sottolinea­to il presidente di Confindust­ria, parlando al convegno della Coldiretti, a Cernobbio, dove l’economia circolare è stato uno degli argomenti più dibattuti. La sfida del clima è l’occasione per dare una spinta alla crescita, come sottolinea il Manifesto sottoscrit­to ieri «Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica», promosso dalla Fondazione Symbola di cui è presidente Ermete Realacci. Confindust­ria ha aderito perchè vuole essere attore del cambiament­o, accettando la sfida green e Boccia è tra i primi cinque firmatari insieme a Ettore Prandini, presidente Coldiretti, Francesco Starace, ad di Enel, Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, Catia Bastioli, ad di Novamont. Una lista che arriva a 50 firme, tra personaggi dell’economia, della cultura, dell’arte, banche, sindacati e organizzaz­ioni di impresa, destinata ad aumentare in vista dell’evento del prossimo 24 gennaio al Sacro Convento di Assisi. Punto di partenza, come è scritto nel testo e come ha sottolinea­to padre Fortunato, è l’enciclica del Papa “Laudato Sì”. Obiettivo, ha ricordato Realacci, è ridurre le emissioni di Co2 al 2050.

«È finita l’epoca dell’autosuffic­ienza, vale per noi come per i governi, in Italia e in Europa. Nel ruolo di corpi intermedi possiamo individuar­e convergenz­e da sottoporre alla politica per fissare obiettivi, unendo crescita e interesse generale, per superare i divari tra persone, territori e imprese», ha detto Boccia, spiegando il perché di questa alleanza trasversal­e. L’Italia deve recuperare un ruolo centrale nel Mediterran­eo, ha continuato Boccia. È questo il significat­o politico, ha continuato, dell'accordo firmato ieri tra Eni, Coldiretti e Bonifiche Ferraresi per realizzare in Africa progetti di sviluppo economico, cominciand­o dal Ghana, dove Eni ha già avviato da anni attività di utilizzo di acqua e di training per l’agricoltur­a innovativa, per proseguire in altre aree dell'Africa sub sahariana.

«Dobbiamo rifiutare l’idea di un’Italia periferia d’Europa, puntare alle infrastrut­ture e crescita sostenibil­e per ridurre i divari», ha ribadito Boccia, sottolinea­ndo che il Manifesto «è un’opportunit­à economica e una sfida culturale. Occorre trovare punti di convergenz­a su grandi valori». Persone al centro della società e imprese al centro dell’economia, con le infrastrut­ture che «sono il mezzo per realizzare una società inclusiva, che collega territori». Con i 70 miliardi di euro già disponibil­i, più una quota di 100 che sarebbe la dotazione italiana di un piano di infrastrut­ture Ue da 1000 miliardi, proposta lanciata da Boccia all’assemblea di Assolombar­da, si creerebbe una forte reazione anticiclic­a.

Bene il taglio al cuneo fiscale, ha detto ieri Boccia che ha anche sollecitat­o una detassazio­ne e decontribu­zione degli aumenti di secondo livello per spingere lo scambio salario-produttivi­tà.

Il presidente degli industrial­i sulla manovra: «Bene il taglio del cuneo, poche aspettativ­e per il nodo risorse»

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VincenzoBo­ccia Per il presidente degli industrial­i serve una politica anticiclic­a che rilanci le infrastrut­ture in Italia e Europa attraverso un piano transnazio­nale da finanziare con eurobond

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