Il Sole 24 Ore

Conte: svolta cuneo e famiglia ma saranno giorni febbrili

«Carcere ai grandi evasori? Non vedo perché no» Incassa la standing ovation, cita Grillo, esclude un suo partito: «Ce ne sono già troppi»

- Manuela Perrone

Il premier alla kermesse M5S.

Dal nostro inviato Quattro mattoni per rifare l’Italia: un patto anti-evasione fiscale, che include il carcere per i grandi evasori, la riforma della giustizia perché sia davvero «un servizio a beneficio dei cittadini», la semplifica­zione burocratic­a e il green new deal. Giuseppe Conte sceglie Napoli e la platea “amica” di Italia 5 Stelle per rilanciare la «nuova polis» per l’Italia del suo Governo. E riconosce che questi sono «giorni febbrili» di lavoro sulla manovra, da licenziare entro il 15 ottobre.

Conte accenna alle coperture: il risparmio sugli interessi sul debito pubblico grazie allo spread più basso (18 miliardi in tre anni), il recupero delle spese improdutti­ve, il riordino delle tax expenditur­e. Ma si concentra soprattutt­o su quelli che definisce «i segni di una svolta», gli unici da poter mostrare al Paese con una coperta dei conti pubblici resa cortissima dai 23 miliardi necessari per scongiurar­e gli aumenti dell’Iva: da una parte l’avvio del taglio del cuneo fiscale, dall’altro il sostegno alle famiglie, innanzitut­to attraverso gli asili nido gratuiti a quelle meno abbienti.

Per due volte il premier ribadisce il suo sì al pugno duro per i grandi evasori: «Non capisco perché in caso di conclamata grave evasione non si dovrebbe andare in carcere». Sulla bocciatura dell’ergastolo ostativo da parte della Corte europea dei diritti umani: «Apre uno scenario che non ci lascia tranquilli, quell’impianto è efficace nel contrasto alle organizzaz­ioni mafiose, che da noi sono una costante emergenza».

Ma è sul piano verde che si dilunga, peraltro ritornello dell’intera kermesse. Illustra tre progetti che, dice, «sto promuovend­o in prima persona»: la scommessa sull’idrogeno (e qui cita Beppe Grillo con la macchina a idrogeno al centro di un suo spettacolo già nel 1995), la piattaform­a al largo di Ravenna che «porterà energia col movimento delle onde» e il Progetto Africa lanciato al mattino a Cernobbio. Un’intesa tra Eni, Bonifiche Ferraresi e Coldiretti per creare filiere agricole nel continente, a partire dal Ghana.

Applauditi­ssimo sia tra gli stand della kermesse pentastell­ata sia sul palco, che in parte condivide con Luigi Di Maio, il premier esclude di nuovo la volontà di creare un suo partito. «Ce ne sono già troppi, io lavoro benissimo con il M5S e con queste forze politiche», taglia corto. E sul Russiagate garantisce: «Ho chiesto al Copasir di essere ascoltato. Dopo quel passaggio mi sentirò libero di spazzare via le fesserie che sono state scritte».

NAPOLI

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