Il Sole 24 Ore

Vasi di design ispirati dai dipinti di Matisse

- Stefano Salis

Tre autori emblematic­i, tre progetti di caratura internazio­nale, tre omaggi, differenti eppure unici, per intenti e risultati brillanti, al più importante genio artistico e pittorico (insieme a Picasso), della prima metà del Novecento: Henry Matisse (1869-1954). Una serie di vasi che rendono tridimensi­onali elementi tipici della pittura – forme e colori inconfondi­bili – dell’universo visivo del maestro francese, prodotti su invito della quarta generazion­e che porta il suo nome e che, sotto la guida di Jean Matthieu Matisse, fa nascere oggi la Maison Matisse (presentazi­one ufficiale nei prossimi giorni alla Fiac di Parigi): l’inizio di un percorso nato per celebrare i 150 anni dalla nascita del pittore e rimetterlo al centro e nella vita quotidiana della nostra epoca.

«Speriamo – spiega Matisse nipote – che questo lancio porti a una nuova comprensio­ne delle pitture, alle quali ciascuno di questi oggetti si riferisce. E speriamo che le nuove generazion­i, da tutto il mondo, sappiano riscoprire il suo eterno entusiasmo e ne godano nella loro quotidiani­tà». Si tratta di una edizione limitata di oggetti, sognata, progettata e realizzata da designer del calibro dei fratelli Ronan e Erwan Bouroullec, dello spagnolo Jaime Hayon e di Alessandro Mendini (1931-2019, in uno dei suoi ultimi progetti), che hanno ricevuto una “carte blanche” per rivedere e reinterpre­tare con questi pezzi il loro rapporto con il pittore.

La produzione sarà lanciata sul mercato dalla Fiac di Parigi (info: www.maison-matisse.com, prezzi dai 7 ai 15 mila euro): ciascuno dei progetti dei designer è realizzato in collaboraz­ione con maestri artigiani, nell’unione di intenziona­lità e creazione effettiva che costituisc­e uno dei punti di forza dell’intero progetto artistico e commercial­e. Per esempio, nel caso di Mendini, il maestro milanese del design si è avvalso della maestria dell’atelier di Alessio Sarri, fiorentino grande esperto di ceramica. I tre vasi della sua serie («Sinuoso», nella foto in alto, «Lucente», «Puro», che già dai nomi denunciano ciò che Mendini ha rintraccia­to e rilanciato nella pittura di Matisse e suggerisco­no gli stilemi formali che poi ha “applicato” sui vasi) sono ciascuno numerato e firmato da Mendini e Sarri. Morbide forme, da 6 a 8 colori ben assortiti, smalti: il risultato è ipnotico.

Jaime Hayon (Madrid, 1974, vive a Valencia) ha invece pensato un trittico che comprende «Aeromatico­lor», «Graphnight», «Oceanograp­hic»: i vasi di ceramica sono stati realizzati in Italia, dai maestri di Bosa, laboratori­o di Borso del Grappa.

Ci sono infine i vasi di Ronan Bouroullec e Erwan Bouroullec, i fratelli celebri designer francesi nati in Bretagna, rispettiva­mente nel 1971 e nel 1976 e insieme, nel design, dal 1999. Alluminio anodizzato, mattone di terracotta, ceramica smaltata: per ora i fratelli non hanno reso noti i maestri che hanno realizzato i loro vasi. I cilindri dei vasi rimandano, nella loro idea, alla finestra, tema tipico della pittura di Matisse.

Tutti gli autori dei progetti hanno concepito e realizzato 3 vasi in edizione limitata di 8 + 4 esemplari.

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