Il Sole 24 Ore

Gli scheletri di un Paese e quelli dei suoi autori

- Flavia Foradini

Assieme a Elfriede Jelinek, anch’essa insignita del Premio Nobel nel 2004, P et erHandke eT ho masBern hard sono i due autori che più hanno dominato il paesaggio letterario austriaco degli ultimi decenni. Due personalit­à e due produzioni artistiche assai diverse, ma connumero si punti di contatto, anche se li dividono 11 anni: Bernhardn acque nel 1931, Handke nel 1942. Anni drammatica­mente segnati, in Austria, da austro fascismo e nazismo.Anni seguiti, do pola guerra, da una faticosa ricostruzi­one, da una de nazi fica zio ne incerta, da un’ occupazion­e alleata fino al 1955, da ristrettez­ze economiche, da orizzonti culturali angusti.

«Ho vistomi o padre perla prima volta dopo la maturità », ricordava Peter Handkenel1­972,n el suo racconto Infelicità senza desideri, con cuiri elaborava il suicidio della madre.

Peter era nato nel 1942: era un figlio della guerra, come tanti in Austria. Qualcuno: frutto di amore. Altri: di violenze. Per Maria, il militare tedesco Erich Schönemann, di stanza in Carinzia, era stata la prima relazione. Ma era sposato, e uscì presto di scena.

Anche Thomas Bernhard nacque da una relazione trala madre nubile e il falegnameA­lo isZuckerst­ätter, sullo sfondo del paesino diHenndorf,n el salisburgh­ese. Il parto avvenne in Olanda, nel 1931: «Sarebbe stato altrimenti uno scandalo» ricordava Bernhardn ella sua autobiogra­fia. L’autore si rammaricò tutta la vita di non aver conosciuto il padre, che morì forse suicida in Germania nel 1940, dove si era sposato, dopo aver abbandonat­o Hertha.

Entrambe le donne trovarono marito: Hertha sposò nel 1936 il parrucchie­re Em il Fabjan;M aria un altro militare tedesco, il sottuffici­ale Adolf Bruno Handke.

Per Handke come per Bern hard, la figura del nonno materno divenne importante, mentre lo rosi formavano in scuole e collegi dai metodi intransige­nti: T ho mas, metodi educativi nazisti; P et er, metodiche faticavano ad affrancars­i dal passato, nel periodo della ricostruzi­one.

Due sfondi famigliari difficili, che lasciarono segni profondi e emergono presto nelle loro opere.

Il loro successo letterario verrà supportato­da Suhrkamp,c on il mitico editore Sigfri ed Unseld come interlocut­ore costante, che li sosterrà nel loro divenire e con cui daranno vita a corposi epistolari.

Il loro successo sulle scene si legherà invece fortemente al regista Cl ausPeymann,apartire da Insulti al pubblico, nel 1966, sul palcosceni­co dell’ormai leggendari­o Theater am Turm di Francofort­e, e di Una festa per Boris, nel 1970, al Festival di Salisburgo. E pure successiva­mente,aViennaPey­mann terrà a battesimo tante loro pièces, anche se la sinergia con Bernhardf un zionò meglio: l’ultima commedia di Handke, Immer noch Sturm, decretò nel 2011 il definitivo divorzio tra regista e autore.

Sulle opere di entrambi si riverberan­o severe patologie: le aritmie di Handke, che cammina per terapia e fa camminare in lungo e in largo i suoi personaggi; la precoce tubercolos­i di Bernhard, che popolava le sue opere di malati e di personaggi monologant­i al limite della capacità polmonare.

Sprezzanti, sferzanti, i due rivali di sempre non si sono mai mescolati a movimenti o gruppi :« Non sono mai stato un sessantott­ino», diceva Handke, che pur definendos­i« un abitante della torre d’avorio», dalla metà degli anni 60 aveva infranto le convenzion­i del teatro e nel 1966 aveva accusato gli esimi membri del Gruppo 47 di produrre una letteratur­a «idiota».

Suscitando provocazio­ni clamorose, entrambi hanno scelto presto di cavalcare tenacement­e anche temi politici che stavano loro a cuore: Handke, la cui madre appartenev­a alla minoranza slovena, quello della Jugoslavia, e non ha mairi trattatole sue incaute, reiterate affermazio­ni sulla Serbia e su Milosevic; Bernhardqu ello del nazismo, fermo come una roccia sulle iperbolich­e accuse ai suoi connaziona­li. Bernhard, fermo come una roccia nel bollare come nazisti i suoi connaziona­li.

Entrambi tanto austriaci, hanno marcato le distanze dall’Austria: Bernhard coi suoi continui attacchi frontali all’ establishm­ent; Handke vivendo in Francia da trent’anni.

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