Il Sole 24 Ore

Cdp, Tononi lascia Fondazioni divise sul successore

Prima scelta, nel dopo Guzzetti, soluzioni interne: Profumo, Malley, Tombari

- Alessandro Graziani

Massimo Tononi si dimetterà dalla presidenza di Cdp già al cda del 24 ottobre. Ma le Fondazioni azioniste di minoranza, che per statuto indicano il nome del presidente, si presentano divise.

Massimo Tononi si dimetterà dalla presidenza di Cdp già al prossimo consiglio di amministra­zione del 24 ottobre. Ma le Fondazioni azioniste di minoranza, che per statuto indicano il nome del presidente, si presentano divise al primo appuntamen­to del dopo-Guzzetti e non hanno ancora trovato l’accordo sul nome del successore di Tononi.

Le dimissioni dalla presidenza della Cassa dell’ex banchiere di Goldman Sachs sono da considerar­si già certe e irrevocabi­li. Da alcune settimane Tononi avrebbe informato, oltre all’azionista di maggioranz­a Mef, anche i vertici delle principali Fondazioni che lo hanno designato - come previsto statutaria­mente - a partire dal neo presidente dell’Acri, Francesco Profumo. E con ogni probabilit­à anche il suo predecesso­re Giuseppe Guzzetti, che lo aveva proposto per la nomina un anno e mezzo fa. A tutti, stando alle ricostruzi­oni di più fonti contattate da Il Sole 24 Ore, il banchiere avrebbe dato la stessa motivazion­e: l’incompatib­ilità con l’amministra­tore delegato di Cdp Fabrizio Palermo. Una divergenza di “visione”, emersa ormai da mesi, che rischia di portare l’azienda in una fase di stallo. Basti pensare alle nomine dei vertici della controllat­a Sace, che operano da quasi sei mesi in regime di prorogatio, con Tononi che puntava al rinnovo del mandato all’ad Alessandro Decio e Palermo che propende invece per un ricambio. Verificato che la convivenza con il capoaziend­a di Cdp rischiava di danneggiar­e l’azienda, Tononi ha preferito dimettersi. E a chi gli proponeva un “indennizzo” come la presidenza di Tim, partecipat­a Cdp oltreché da Vivendi ed Elliott, avrebbe risposto: no, grazie, non accetto di autonomina­rmi in una nostra partecipat­a. E dunque Tononi lascerà la carica, come già accaduto con la presidenza di Mps, per un motivo di principio e non per traslocare altrove.

Se le dimissioni immediate sono certe, l’individuaz­ione del successore è invece in alto mare. L’ipotesi di candidare il presidente dell’Acri e della Compagnia San Paolo Francesco Profumo si è per il momento arenata sulla «inopportun­ità» evidenziat­a dallo stesso Profumo di un passaggio diretto dall’Acri alla Cdp. Se l’ex ministro avesse accettato (o accettasse), tra le Fondazioni vi era già l’accordo per affidare la presidenza dell’Acri al numero uno della Fondazione Crt Giovanni Quaglia. Saltando questo schema, e in attesa della plenaria delle Fondazioni azioniste di Cdp convocata per il 22 ottobre, tra gli enti è partita la discussion­e sul profilo del successore di Tononi in Cdp. Si fanno i nomi di personalit­à interne al mondo delle Fondazioni come l’ex presidente di Fondazione CariSpezia Matteo Melley e l’ex presidente di Fondazione CrFirenze Umberto Tombari. Ma si valutano anche personalit­à con esperienza più tipicament­e finanziari­a, come aveva Tononi, e nel variegato mondo delle Fondazioni c’è chi punta su Donato Iacovone (managing partner di EY per Italia, Spagna e Portogallo), chi su Vittorio Grilli (ex direttore generale del Tesoro, ex ministro dell’Economia, ora banchiere in JP Morgan) e chi su Giovanni Gorno Tempini (ex JP Morgan ed ex amministra­tore delegato di Cdp), che però secondo alcune fonti non avrebbe dato la propria disponibil­ità.

Non è escluso che, in caso di difficoltà nel trovare un accordo, al dimissiona­rio Tononi venga chiesto di rimanere al suo posto fino al successivo cda di novembre.

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Cambio della guardia. Rinnovo imminente per la presidenza di Cassa depositi e prestiti
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CDP Massimo Tononi intende dare le dimissioni
già al cda del 24 ottobre
IL PRESIDENTE CDP Massimo Tononi intende dare le dimissioni già al cda del 24 ottobre

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