Il Sole 24 Ore

Di Maio contro Pd e Iv dalle pensioni al carcere per gli evasori

Palazzo Chigi: «La sintesi va trovata». Entro mezzanotte Dpb a Bruxelles

- Manuela Perrone

Nella maggioranz­a si litiga per l’intera giornata su quota 100 e sul fisco. E di fronte allo scontro plateale tra Luigi Di M aio e Matteo Renzi,ch est a volta gioca di sponda con il Pd di Nicola Zingaretti, Giuseppe Conte accorda malvolenti­eri un rinvio del Consiglio dei ministri a stasera alle 21, a sole tre ore dalla scadenza per l’invio a Bruxelles del Documento programmat­ico di bilancio. Il messaggio recapitato dal premier ai partiti è chiaro: «Posso concedere altro tempo, mala sintesi va trovata ». La partita ènell emani delm in istrodell’ Economia, RobertoGu alt ieri, che lavora a una mediazione che accontenti tutti.

Non è bastato comunque il vertice notturno di domenica per trovare un’intesa. È di Maio a riaccender­e le polveri sulla proposta di Renzi di cancellare quota 100 «per destinare quei soldi alle famiglie e allo stipendio dei lavoratori». «Non si tocca», ripete il leader M5S. «Il partito di Renzi vuole tornare alla legge Fornero, io non voglio altri esodati in Italia». È un segnale anche alPd,ch etra miteGu alti e riprova ad aprire una breccia nel muro pentastell­ato per spuntare almeno il via libera a un ritocco delle finestre per il pensioname­nto anticipato che possa rafforzare la dote per il taglio del cuneo e le famiglie. Niente da fare. I democratic­i si spazientis­cono: «Per salvare quota 100 i Cinque Stelle non vogliono l’aumento degli stipendi». «Per noi è irrinuncia­bile», chiarisce il capodelega­zione Dario Franceschi­ni, che riunisce i suoi ministri. Al termine l’attacco al M5S è esplicito: i pentastell­ati sono accusati di aver fatto saltare in serata un nuovo vertice di maggioranz­a, «la solita tecnica per alzare il prezzo». Di Maio replica con durezza: «L’Esecutivo non potrebbe mai sostenere un aumento delle tasse, men che meno un altro colpo ai pensionati. Non è immaginabi­le mettere i pensionati contro i lavoratori». In controluce si intravede il vero match nel quadripart­ito che sostiene il Governo Conte 2: quello tra la richiesta di discontinu­ità di Italia Viva e dei dem e l’impossibil­ità, per il M5S, di abiurare il passato e ammainare una bandiera dell’era gialloverd­e. Tanto più con il leader della Lega, Matteo Salvini (stasera il duello Tv con Renzi a Porta a porta), sul piede di guerra: «Se aboliscono quota 100 li teniamo chiusi in Parlamento giorno e notte».

Il risultato è il caos. E una partita che si complica anche sul fisco. Di M aio( che oggi alle 12 volerà a Washington) insiste perché nel decreto fiscale, che chiede di rinviare a lunedì prossimo, siano inseritele norme sul carcere peri grandi evasori, irenzi ani eidemr esistono. Renzisis caglia contro le ipotesi di« mini-aumentidi tasse », sul gasolio o sullo zucchero. Liti anche sull’obbligo di doppio conto corrente perle partite Iva e su un intervento retroattiv­o sulle detrazioni. Oggi la resa dei conti, almeno sulDpb. Per centrare l’ obiettivo di« una manovra che guarda al futuro del Paese senza disperdere risorse, per un’Italia giovane e verde» disegnata da Conte durante la visita di ieri in Irpinia. Un’ occasione, la cerimonia i nono redi Fiorentino Sullo, per omaggiare« la tradizione politica del cattolices­imo democratic­o ». Presenti De Mita,Ro tondi, Mastella, Mancino, Bianco, il premier offre un altro tassello della su aline apolitica :« Più che di una rinnovata“democrazia cristiana ”, ragionerei, come suggeriva Pietro Scoppola, di una rinnovata“democrazia dei cristiani ”». Se non un nuovo partito, una terza via che si candida a rappresent­are.

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