Più posti negli asili nido
Oltre al miliardo indicato nella Nota di aggiornamento al Def per finanziare gli asili nido, la maggioranza ha trovato un’intesa per destinare risorse analoghe da girare a un “Fondo unico per la famiglia”. La dote complessiva sale così a due miliardi, una cifra grazie alla quale, oltre agli interventi sui nidi, si finanzierebbe già nel 2020 una nuova “carta bimbi” da 400 euro al mese per coprire le rette o azzerarle per i nuclei con redditi più bassi. Le risorse dovrebbero servire tra l’altro per aumentare l’offerta di posti al nido, al momento disponibili solo per il 24% dei bimbi nella fascia 0-3 anni che, secondo i sindacati, lasciano fuori almeno 1 milione di bambini.
Nel 2021 si potrebbe procedere poi all’avvio del nuovo “Assegno unico per la famiglia”, una prestazione frutto di un riordino di diversi trasferimenti Inps di natura assistenziale che oggi in parte si sovrappongono: l’assegno per la nascita, il cosiddetto “bonus bebè” e l’assegno Inps (voucher asilo) con il quale si può pagare anche la baby sitter. Questo secondo passaggio, che darebbe vita a un riordino di cui si parla da diversi anni, consentirebbe di riconsiderare le platee dei destinatari includendo anche i lavoratori autonomi e incapienti, con un’attenzione alle sovrapposizioni con il Reddito di cittadinanza, da una parte, e il bonus da 80 euro dall’altra per i nuclei con figli a carico. Il secondo passaggio della riforma dell’assegno unico, se condotta a piena attuazione nelle forme già indicate in disegni di legge parlamentari (per esempio del senatore Dem Tommaso Nannicini) costerebbe però sei miliardi, una maggiore spesa strutturale da reperire.
«Con il “Fondo famiglia per assegno unico” operativo già dal prossimo anno il governo dimostra di voler fare sul serio quando parla di lotta all’inverno demografico e individua l’aiuto alle famiglie con figli come una priorità della propria azione» ha dichiarato ieri il capogruppo del Pd, Graziano Delrio. Una volta attivato questo nuovo Fondo con la legge di Bilancio 2020, lo strumento legislativo per gestire da subito il primo passaggio della riforma potrebbe arrivare con l’approvazione del disegno di legge delega già all’esame delle due Camere (firmatari lo stesso Delrio e Nannicini). In questo modo il governo guadagnerebbe tempo: potrebbe adottare nei primi mesi dell’anno i decreti delegati senza dover percorrere la strada più lunga del disegno di legge collegato alla manovra La Nadef ha stanziato un miliardo per finanziare gli asili nido. Con l’obiettivo di aumentare l’offerta di posti, al momento disponibili solo per il 24% dei bambini fino a 3 anni: secondo i sindacati gli esclusi sarebbero almeno un milione
La carta bimbi
La maggioranza ha trovato un’intesa perdestinare un altro miliardo a un fondone unico per la famiglia. Che finanzierebbe già nel 2020 una nuova “carta bimbi” da 400 euro al mese per coprire o azzerare le rette degli asili per i nuclei con i redditi più basse
Assegno unico per la famiglia
Nel 2021 si potrebbe avviare il nuovo assegno unico per la famiglia con il riordo dei diversi trasferimenti Inps di natura assistenziale che oggi in parte si sovrappongono che è stato previsto nella NaDef (il cosiddetto “Family act”). In alternativa il progetto potrebbe essere invece realizzato proprio con il “Family Act” del ministro della Famiglia, Elena Bonetti (Italia Viva ) che, ha detto ieri, «resta una priorità». La titolare del dicastero della Famiglia ha già annunciato anche l’intenzione di portare a 10 giorni i congedi per i papà (misura che potrebbe essere adottata già in manovra) e di allungare anche quello per le mamme. Per rivoluzionare la politica di sostegno alla natalità «c’è molta strada ancora - ha aggiunto Delrio ma la cooperazione tra Parlamento e governo, e per questo siamo grati al Ministero dell’Economia per il grande e difficile lavoro, consentiranno a partire dal 2020 un deciso cambiamento di rotta così come noi Democratici abbiamo promesso e ci siamo impegnati a realizzare con l’assegno unico e la dote per i servizi».
Favorevole alla riforma delle politiche di sostegno alla famiglia e alla natalità anche Leu: «Una manovra che inizia un’opera di equità da continuare nei prossimi anni» ha dichiarato Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Leu. Secondo Pastorino il rafforzamento del Fondo famiglia «rappresenta un passo in avanti verso concrete politiche di welfare, in cui si dovrebbero inserire anche sgravi per le assunzioni di badanti delle persone con disabilità. L’auspicio - ha concluso - è che il fondo famiglie possa entrare in vigore integralmente fin dal prossimo anno, senza slittamenti come si paventa».
Nella volontà del governo l’assegno unico mensile dovrebbe essere destinato alla crescita, al mantenimento e all’educazione della prole, anche nell’ottica di pervenire a un sistema organico, più semplice e coordinato con le misure di assistenza delle persone disabili, materia sulla quale il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha una delega ad hoc.