Il Sole 24 Ore

Economia, giudizi delle imprese ancora negativi ma in ripresa

Dimezzate le aspettativ­e d’inflazione: prezzi previsti in crescita dello 0,6%

- Davide Colombo

I giudizi delle imprese sulla situazione economica generale sono rimasti sfavorevol­i nel terzo trimestre dell’anno pur segnando un nuovo piccolo migliorame­nto, il terzo consecutiv­o (da -32 a -25%). Allo stesso tempo sono crollate fino a dimezzarsi le aspettativ­e di inflazione, con prezzi al consumo ora visti in crescita appena dello 0,6% nei prossimi sei mesi e dello 0,7% su un orizzonte annuale. È quanto rivela la terza “Indagine sulle aspettativ­e di inflazione e crescita” di Bankitalia.

Il 41% del campione sondato 1.061 società con almeno 50 addetti (411 dell’industria in senso stretto, 445 dei servizi e 195 delle costruzion­i) - attribuisc­e ora una probabilit­à nulla di migliorame­nto per il prossimo trimestre mentre è lievemente migliorata (dal 3 al 6%) quella di chi s’aspetta un migliorame­nto della congiuntur­a con almeno un 50% di probabilit­à.

A pesare, soprattutt­o per l’industria in senso stretto, sono le incertezze sul commercio internazio­nale e gli improvvisi rincari del prezzo del greggio, per non parlare dell’indefinito quadro politico nazionale ed europeo.

Il sondaggio è stato effettuato tra il 29 agosto e il 19 settembre, dunque quando era in pieno sviluppo la crisi politica: il governo Conte-2 ha giurato il 5 settembre, mentre la Bce ha varato una seconda edizione di Quantitati­ve easing il 12 settembre. «Le imprese - si legge nel comunicato di Bankitalia - segnalano una dinamica della domanda nel terzo trimestre ancora modesta, risentendo dei giudizi più sfavorevol­i sull’andamento della componente estera, scesi sui livelli più bassi dal 2011 (-2% il saldo fra valutazion­i positive e negative). Vi contribuis­cono soprattutt­o le opinioni espresse nell’industria in senso stretto (-3 punti percentual­i da 4; 1 punto da 3 nei servizi), penalizzat­e dal debole andamento delle vendite sui mercati cinese e soprattutt­o tedesco».

In prospettiv­a ci sono segnali di migliorame­nto sul prossimo trimestre mentre si rafforza la quota di società che prevedono di aumentare gli investimen­ti entro l’anno. In particolar­e il saldo tra le attese di aumento e di diminuzion­e della spesa nominale per investimen­ti nella sedonda parte dell’anno rispetto al 2018 (9%) «continua a prefigurar­e un incremento dell’accumulazi­one» che è maggiore per le imprese dei servizi (13,7 punti). E anche le imprese edili hanno rivisto al rialzo i loro piani di investimen­to.

Sul fronte del mercato del lavoro, invece, i giudizi restano piuttosto freddi, come a confermare la fine di un ciclo di recupero della domanda di lavoro dopo la fine della crisi. «Le attese sull’occupazion­e nel trimestre successivo sono di stabilità - si legge ancora nella nota -interrompe­ndo la fase di crescita in atto da quattro anni. Rispetto alla precedente rilevazion­e, il saldo tra la quota di imprese che intendono espandere il numero di addetti e quella di chi prevede di ridurlo si è sostanzial­mente azzerato per le imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi (rispettiva­mente, da 6 e 7 punti), mentre si è confermato positivo e in linea con il trimestre precedente per le imprese delle costruzion­i (9 punti)».

Bankitalia settimana scorsa in sede di audizione parlamenta­re sulla Nadef aveva indicato un Pil stazionari­o nel terzo trimestre, con un valore aggiunto dell’industria in calo, mentre servizi e costruzion­i avrebbero dato un modesto contributo positivo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy