Il Sole 24 Ore

Siria e dazi nel colloquio Mattarella-Trump

Il capo dello Stato chiederà di mantenere l’impegno per la pace. Focus anche su Libia 5G, rassicuraz­ione agli Usa sul golden power. Sullo sfondo resta il Russiagate

- Lina Palmerini

Non era previsto ma adesso è il dossier Siria a entrare prepotente­mente nell’agenda e diventare quasi il tema principale del faccia a faccia che avranno Sergio Mattarella e il presidente Trump alla Casa Bianca. Incontro previsto domani, preparato da tempo con molti punti all’ordine del giorno ma che l’emergenza siriana e l’offensiva di Erdoğan hanno modificato nella scaletta delle priorità. Sarà comunque un colloquio spinoso, complicato anche per la mancanza di una posizione forte e univoca dell’Europa a 27, con la Germania molto preoccupat­a dell’emergenza profughi anche se nelle ultime ore vi è stato un allineamen­to pure italiano sull’embargo di armi a Istanbul. L’aria della vigilia è dunque di grande preoccupaz­ione per i riflessi dell’emergenza siriana in termini di stabilità dell’area, pressione migratoria, allarme terrorismo. Verosimile che Mattarella nel suo colloquio con Trump chieda di mantenere l’impegno per la pace in quella zona, di considerar­e i riflessi negativi a livello globale di un riaccender­si di fiammate terroristi­che e dell’Isis ma non trascurerà un altro dossier cruciale per l'Italia: la Libia.

Anche su quel fronte non c’è ancora una strategia comune e il timore soprattutt­o italiano è di un’esposizion­e unilateral­e su Haftar con il rischio di ritrovarsi una Libia a pezzi, precipitat­a nel caos con tutto quello che questo significa per l’Italia, dalla pressione migratoria agli interessi economici. Dall’altra parte, Mattarella troverà Trump interessat­o ad alcuni capitoli nodali nel rapporto con il nostro Paese, a partire dalla vendita degli F35 ma soprattutt­o dai rapporti con la Cina e gli accordi sul 5G. Ad accompagna­re il capo dello Stato ci sarà Luigi Di Maio e sarà lui, in rappresent­anza del Governo - visto che è faccenda governativ­a - che potrà rassicurar­e sia sugli F35 (lo stop veniva dai 5 Stelle) che sul 5G chiarendo che verrà inserita la norma sul golden power nel decreto legge sulla cybersicur­ezza nazionale ora in fase di conversion­e.

Ma per quanto riguarda gli interessi economici italiani, il capitolo numero uno restano i dazi che entreranno in vigore venerdì 18 e colpiranno alcune prodotti di eccellenza del made in Italy - tra cui il parmigiano anche se ne terranno fuori altri come il vino o l’olio. Ecco, su questo aspetto al Quirinale sperano che Trump possa esercitare una qualche forma di discrezion­alità proprio in virtù di una partnershi­p solida. Ed è possibile che se ne parli anche al riceviment­o privato alla Casa Bianca in onore del capo dello Stato che ci sarà mercoledì alle 18 dove potrebbe esserci occasione per un nuovo colloquio privato tra Mattarella e Trump.

La visita cade in un momento delicato per il presidente americano fra l’indagine per il possibile impeachmen­t e il Russiagate su cui è coinvolta pure l’Italia e il premier. Naturalmen­te l’argomento aleggia anche se il Quirinale già aveva chiarito nei giorni scorsi di non aver avuto alcuna informativ­a dal Governo su questo tema, e dunque si cercherà di restarne fuori. Dopo il summit con Trump, Mattarella giovedì sarà al Congresso per incontrare la speaker della Camera Nancy Pelosi, poi tappa a San Francisco e a Stanford dove parteciper­à allo “US-Italy Innovation Forum”.

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