Siria e dazi nel colloquio Mattarella-Trump
Il capo dello Stato chiederà di mantenere l’impegno per la pace. Focus anche su Libia 5G, rassicurazione agli Usa sul golden power. Sullo sfondo resta il Russiagate
Non era previsto ma adesso è il dossier Siria a entrare prepotentemente nell’agenda e diventare quasi il tema principale del faccia a faccia che avranno Sergio Mattarella e il presidente Trump alla Casa Bianca. Incontro previsto domani, preparato da tempo con molti punti all’ordine del giorno ma che l’emergenza siriana e l’offensiva di Erdoğan hanno modificato nella scaletta delle priorità. Sarà comunque un colloquio spinoso, complicato anche per la mancanza di una posizione forte e univoca dell’Europa a 27, con la Germania molto preoccupata dell’emergenza profughi anche se nelle ultime ore vi è stato un allineamento pure italiano sull’embargo di armi a Istanbul. L’aria della vigilia è dunque di grande preoccupazione per i riflessi dell’emergenza siriana in termini di stabilità dell’area, pressione migratoria, allarme terrorismo. Verosimile che Mattarella nel suo colloquio con Trump chieda di mantenere l’impegno per la pace in quella zona, di considerare i riflessi negativi a livello globale di un riaccendersi di fiammate terroristiche e dell’Isis ma non trascurerà un altro dossier cruciale per l'Italia: la Libia.
Anche su quel fronte non c’è ancora una strategia comune e il timore soprattutto italiano è di un’esposizione unilaterale su Haftar con il rischio di ritrovarsi una Libia a pezzi, precipitata nel caos con tutto quello che questo significa per l’Italia, dalla pressione migratoria agli interessi economici. Dall’altra parte, Mattarella troverà Trump interessato ad alcuni capitoli nodali nel rapporto con il nostro Paese, a partire dalla vendita degli F35 ma soprattutto dai rapporti con la Cina e gli accordi sul 5G. Ad accompagnare il capo dello Stato ci sarà Luigi Di Maio e sarà lui, in rappresentanza del Governo - visto che è faccenda governativa - che potrà rassicurare sia sugli F35 (lo stop veniva dai 5 Stelle) che sul 5G chiarendo che verrà inserita la norma sul golden power nel decreto legge sulla cybersicurezza nazionale ora in fase di conversione.
Ma per quanto riguarda gli interessi economici italiani, il capitolo numero uno restano i dazi che entreranno in vigore venerdì 18 e colpiranno alcune prodotti di eccellenza del made in Italy - tra cui il parmigiano anche se ne terranno fuori altri come il vino o l’olio. Ecco, su questo aspetto al Quirinale sperano che Trump possa esercitare una qualche forma di discrezionalità proprio in virtù di una partnership solida. Ed è possibile che se ne parli anche al ricevimento privato alla Casa Bianca in onore del capo dello Stato che ci sarà mercoledì alle 18 dove potrebbe esserci occasione per un nuovo colloquio privato tra Mattarella e Trump.
La visita cade in un momento delicato per il presidente americano fra l’indagine per il possibile impeachment e il Russiagate su cui è coinvolta pure l’Italia e il premier. Naturalmente l’argomento aleggia anche se il Quirinale già aveva chiarito nei giorni scorsi di non aver avuto alcuna informativa dal Governo su questo tema, e dunque si cercherà di restarne fuori. Dopo il summit con Trump, Mattarella giovedì sarà al Congresso per incontrare la speaker della Camera Nancy Pelosi, poi tappa a San Francisco e a Stanford dove parteciperà allo “US-Italy Innovation Forum”.