Il Sole 24 Ore

La bicicletta a Bormio pareggia l’estate con lo sci invernale

Il cicloturis­mo in Italia vale 4 miliardi di euro, ma ha potenziali­tà enormi

- —P.Sol.

Secondo i calcoli più “rigorosi” dell’Osservator­io Bikeconomy il cicloturis­mo in Italia vale oggi 4 miliardi di euro, Legambient­e lo stima quasi il doppio, 7,6 miliardi . In ogni caso è evidente la distanza dai 20 miliardi che un paese come la Germania ricava dalle vacanze a due ruote, una differenza che può essere colmata sfruttando le risorse naturali oltre che il patrimonio storico e artistico della penisola.

Alcuni territori lo hanno capito, diversific­ando l’offerta in chiave di destagiona­lizzazione. A Bormio la bicicletta ha sostanzial­mente permesso di pareggiare i numeri estivi con quelli invernali: «Lo sci cresce a ritmi del 2-3%, ma nonostante questo le presenze estive sono arrivate al 45% del totale annuo di 1,1 milioni, pochi anni fa arrivavano a malapena al 30%», spiega Maurizio Seletti, che segue il marketing del comune valtelline­se. Non si può dire che sia tutto frutto della bicicletta, ma senz’altro lo sforzo di diversific­azione dell’offerta turistica punta in questo senso: «È difficile fare un calcolo preciso prosegue Seletti - ma la composizio­ne dei turisti stranieri in arrivo, con un forte aumento di olandesi, danesi e belgi lascia ipotizzare che si tratti di cicloturis­ti». L’unico numero certo è quello degli eventi ciclistici - Mapei Day e Gran Fondo Stelvio Santini in testa - che raggiungon­o le 50-55mila unità.

Il valore dela bicicletta come opportunit­à di destagiona­lizzazione per le località turistiche è stato al centro della tappa di Bormio di BikeEconom­y24, il roadshow del Sole 24 Ore dedicato alle prospettiv­e dell’economia a due ruote, che si è confrontat­o anche con modelli stranieri di sviluppo basato su eventi di carattere amatoriale: nomi iconici per gli appassiona­ti come Haute Route, che a settembre ha portato a Bormio duecento atleti da 24 nazioni, e Transalp, modello di promozione delle regioni alpine attraverso la competizio­ni amatoriali. Il Freeride World Tour, che ha assunto negli anni il ruolo di federazion­e internazio­nale del freeride sulla neve, ora punta sulla ebike come strumento del futuro per il rilancio dei territori alpini nei mesi estivi grazie alla bicicletta a pedalata assistita, che rende salite mitiche come Stelvio, Gavia e Mortirolo alla portata di tutte le gambe. Come ha illustrato il Ceo Nikolas Hale-Woods, Fwt ha dato vita al più grande ebike festival d’Europa a Verbier e ora propone format di sviluppo simili per le località turistiche di montagna degli altri paesi.

Ma le varie sfaccettat­ure delle due ruote passano anche per il ciclismo estremo di Omar De Felice, che solo quest’anno ha fatto, tra le altre imprese, la TransAmeri­ca, 7mila chilometri non stop da costa a costa, e 1.300 km in Alaska in inverno. O imprese sportive più “normali” come quella di Alessio Martienlli, fresco argento ai campionati mondiali juniores di Yorkshire.

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CICLISTA ESTREMO Omar Di Felice, autore del libro «Pedalando nel silenzio di ghaccio»

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