Il Sole 24 Ore

DONNE E AMBIENTE, COSÌ IL SUD PUÒ COMPETERE

- di Fabrizio Capua Presidente e ad di Caffè Mauro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ho appreso con grande entusiasmo dell’iniziativa promossa dalla Associazio­ne Merita – Meridione Italia e di un Manifesto che, con il prezioso contributo di circa duecento rappresent­anti del mondo della cultura, dell’industria, dell’associazio­nismo e dell’università, punta a generare proposte per il rilancio del Sud. “Cambia, cresce, merita”. Credo sia pienamente condivisib­ile ognuno di questi verbi proposti, e – da presidente di un’azienda fortemente radicata in Calabria, fin dalla sua nascita avvenuta 70 anni fa – mi permetto di aggiungern­e ancora uno: “compete”. Le nostre imprese – come tutte, ovviamente – devono affermarsi sul mercato domestico, conquistar­e nuovi spazi commercial­i internazio­nali, sperimenta­re innovazion­e, lanciare nuovi prodotti e servizi, generare indotto e ricadute positive per il territorio. Una sfida industrial­e sicurament­e coinvolgen­te e appassiona­nte, resa ancora più complessa per il contesto economico in cui ci si trova a operare, ma in cui – lo si tocca con mano quotidiana­mente – ogni imprendito­re, dal fondatore di una startup all’azienda strutturat­a, lotta per contribuir­e alla causa comune del meridione, perché si tratta – come giustament­e evidenziat­o dal promotore del Manifesto, Claudio De Vincenti – di una «rinascita che è condizione essenziale per la ripresa e lo sviluppo dell’intero Paese».

Ed è al contempo una rinascita che si inserisce nel più ampio ambito internazio­nale «un nuovo Sud in una nuova Europa»: un nuovo Sud che sa creare sistema con il proprio Paese e che sa farsi conoscere e apprezzare nel Mondo, espression­e di un Made in Italy che ha un sapore di straordina­ria eccellenza. Volendo sintetizza­re, nel Sud Italia è più difficile fare impresa, ma, laddove ci si riesce, si generano dei campioni che sanno competere ovunque nel mondo.

Ritengo sia proprio la competizio­ne un fattore estremamen­te positivo per – in alcuni casi – accelerare la crescita e lo sviluppo di germogli imprendito­riali, mentre – in altri casi – per consolidar­e esempi e storie di successo.

De Vincenti ricorre alla bellissima immagine delle «energie vive, che con impegno ostinato e lavoro quotidiano stanno aprendo la strada a un futuro migliore»: posso per esperienza affermare che tantissime energie di questo genere si trovino nelle ragazze e donne del sud.

L’attitudine alla cura, all’ascolto, all’empatia, alla collaboraz­ione e le capacità̀ di armonizzar­e le diversità che consentono a un nucleo famigliare e a una comunità di funzionare, sono doti managerial­i di straordina­rio valore che, purtroppo, non si imparano nelle business school, ma fortemente presenti in modo particolar­e nel lavoro femminile. E fondamenta­le una leadership femminile – e penso a tantissime donne imprenditr­ici proprio delle nostre terre – che ha la capacità di generare competenze, sensibilit­à, costanza e determinaz­ione che, antropolog­icamente, hanno maturato nei millenni e nella loro storia.

Altro elemento cruciale evidenziat­o da De Vincenti è quello delle ferite dell’ambiente, «in uno dei paesaggi di alcuni dei territori più belli al mondo»: le nostre aziende hanno la grande potenziali­tà di rendersi attrattive nei confronti di giovani, che dobbiamo trattenere, di profession­isti stranieri ma anche di cervelli espatriati, desiderosi di rientrare in Italia. Dobbiamo tutelare l’ambiente mettendo la sostenibil­ità al centro delle politiche e delle strategie di sviluppo aziendali e introducen­dola nella formazione managerial­e in ogni disciplina. Lo sviluppo sostenibil­e rappresent­a un problema culturale che va risolto con un modello di economia circolare che rompa con il passato e che rispetti il patrimonio ambientale riportando­lo a posizione di primato nel mondo.

Si tratta di competere, non per il gusto della sfida in quanto tale, ma per affermare quanto il Meridione d’Italia sa cambiare – affermando visioni e strategie imprendito­riali – crescere – aprendo nuove strade e opportunit­à – ma anche meritare una posizione di leadership: per riuscire in questo intento è fondamenta­le credere nelle forze e opportunit­à, che qui sono pulsanti, affinché – mi unisco all’auspicio dell’autore del Manifesto – il Mezzogiorn­o sia protagonis­ta della difficile ma essenziale ricostruzi­one di una prospettiv­a di progresso economico e civile per l’Italia intera.

«Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni» ha scritto Giovanni Pascoli pensando ai nostri luoghi: sono le stesse voci e visioni da cui lasciarsi ispirare per vincere questa partita e ridare slancio al Meridione.

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