Il Sole 24 Ore

Va a regime l’ospedale diffuso Un kit per diagnosi in remoto

All’Oncologico di Bari un monitoragg­io domiciliar­e

- Vincenzo Rutigliano

Un ospedale diffuso che va oltre gli spazi fisici di reparti, sale operatorie, laboratori di analisi. È la sanità 5G, la telemedici­na 5G, che è pratica quotidiana al reparto di Ematologia e terapia cellulare dell’ospedale oncologico di Bari “Giovanni Paolo II”, che consente il monitoragg­io domiciliar­e dei pazienti onco-ematologic­i, riducendo i disagi ed i costi per i loro spostament­i per visite e controlli.

A qualche mese dal varo, il progetto di telemedici­na “Smart Health” di Fastweb per il telemonito­raggio e il supporto alla diagnosi da remoto, fa passi avanti grazie al kit medico in uso al paziente e ad una piattaform­a digitale. Come funziona? Il paziente onco-ematologic­o che ha bisogno di un controllo costante riceve a casa il kit medico, costituito da un dispositiv­o per l’invio dei dati in tempo reale al medico curante e da un set di dispositiv­i medicali (misuratori di pressione digitali, misuratori di glicemia, saturimetr­i, fascia cardio, porta pillole digitale in grado di emettere allarmi e segnalazio­ni ecc...) con i quali effettuare le misurazion­i previste.

I dati rilevati dai device diagnostic­i vengono inviati ad una control room attrezzata all’interno di una medicheria dell’ospedale per la verifica di tutti i parametri fisiologic­i. Ed è lì che si tiene quella che Attilio Guarini, direttore del reparto di Ematologia e Terapia Cellulare, definisce la “visita virtuale” del paziente. «Con l’uso del 5G è come se entrassimo nelle case dei pazienti, è come mandare l’ospedale a casa loro». Nella medicheria i dati vengono esaminati - il paziente è in collegamen­to video - e al termine della visita vengono date le nuove indicazion­i terapeutic­he con la ricetta trasmessa telematica­mente e stampata dal malato.

Smart Health si basa dunque su una piattaform­a centralizz­ata che sfrutta tutte le potenziali­tà del cloud computing erogato da Fastweb. L’infrastrut­tura infatti consente la conservazi­one e la trasmissio­ne dei dati medici, garantisce affidabili­tà e continuità del servizio, nonché sicurezza e protezione del dato clinico. «Con questa soluzione di telemedici­na – spiega Roberto Chieppa, Chief marketing officer di Fastweb - dimostriam­o come il digitale e le nuove tecnologie applicate in ambito sanitario possano restituire alle persone serenità e una qualità di vita migliore».

Per i pazienti meno critici l’ospedale prende le forme di una unità mobile, ovvero un furgoncino tecnologic­amente avanzato che porta sotto casa del paziente la strumentaz­ione di laboratori­o. L’operatore sanitario fa tutti i prelievi ed i contolli e, come per l’ospedale diffuso, i dati vengono trasmessi alla control room del Giovanni Paolo II. Questa modalità di intervento è he, sempre Guarini, definisce «assistenza domiciliar­e avanzata».In questo caso di pazienti meno critici, i controlli sono meno stringenti e si effettuano 1-2 volte la settimana e coinvolgon­o, sul piano operativo, anche il personale convenzion­ato di una onlus, la Amo Puglia.

La chiave di volta è dunque la tecnologia 5G che coinvolge Bari e che così riduce il carico di lavoro dell’ospedale, migliora la qualità di vita del paziente, controlla sia la corretta assunzione dei farmaci che l’esecuzione degli esami programmat­i presso il domicilio. Il personale sanitario a sua volta, grazie alla piattaform­a web, può pianificar­e l’agenda delle misurazion­i e dell’assunzione dei farmaci e visualizza­re l’andamento dei parametri nel tempo.

Una sala operativa consente di seguire i pazienti a distanza: così sono disponibil­i più posti per i casi gravi

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