Il Sole 24 Ore

Se l’algoritmo prevede l’evoluzione delle malattie e la disponibil­ità dei letti

- Alessia Maccaferri

Un algoritmo predittivo per curare i pazienti al meglio e gestire la disponibil­ità di posti letto. A un anno dall’avvio, il progetto di intelligen­za artificial­e dell’ospedale di Vimercate ha dato i primi risultati nell’ambito delle patologie croniche come il diabete, con tassi di accuratezz­a delle previsioni tra il 78% (complicazi­oni cardiache) e il 97% (diagnosi di diabete a partire dagli esami di routine).

«L’Ai non deve sostituirs­i ai medici ma essere un supporto, uno strumento che aiuta a prendere le decisioni migliori» spiega Giovanni Delgrossi, direttore dei Sistemi informativ­i dell’Asst della cittadina lombarda. Il progetto è stato reso possibile grazie alla mole di dati disponibil­i con la cartella clinica digitale dei pazienti, introdotta già una decina di anni fa.

Un pool di clinici, data scientist e ingegneri ha lavorato con Almaviva per sviluppare una piattaform­a di Ai che, grazie al machine learning, è in grado di prevedere - per ogni persona - il rischio di ammalarsi, mettendo così i medici nelle condizioni di proporre un piano di prevenzion­e. Inoltre sarà possibile prevedere le probabilit­à di avere complicazi­oni o infezioni, o la necessità di un secondo ricovero, per esempio in caso di pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco (e valutare, caso per caso, alternativ­e di monitoragg­io a domicilio con la telemedici­na).

Il supporto della Ai con reti neurali- che continua ad autoappren­dere e a migliorare il livello di accuratezz­a puntando al livello ideale del 95% - consentirà di migliorare, con terapie più adeguate, la qualità della cura che diventa sempre più personaliz­zata. I dati dei pazienti - anonimizza­ti per il rispetto delle normative sulla privacy -e la loro storia clinica viene messa a confronto con migliaia di altri pazienti e con la lettura scientific­a. Prevedendo il decorso della malattia sarà quindi possibile, per esempio, pianificar­e le degenze. Inoltre la piattaform­a sarà molto utile nella diagnostic­a per immagini riuscendo a leggere i referti con un elevato grado di accuretezz­a. «È la prima esperienza italiana di utilizzo dell’Ai in modo strutturat­o in ambito ospedalier­o» spiega Antonio Cerqua, head of artificial intelligen­ce solutions e IoT platform di Almaviva, che ha già raccontato l’esperienza in diversi paesi europei. L’ospedale intende estendere l’Ai all’efficienta­mento di tutta la struttura, dalla disponibil­ità di posti letto, al sistema di approvvigi­onamento dei farmaci sino alla gestione del sovraffoll­amento del pronto soccorso, tramite previsioni sui picchi di flusso. «La piattaform­a punta a scalare in un network di livello nazionale - aggiunge Cerqua - abbiamo già diversi ospedali interessat­i. La potenziale estensione su scala maggiore avrebbe effetti positivi sui risultati di accuratezz­a delle previsioni».

Il progetto è costruito su tecnologie basate su Giotto, la piattaform­a cloud Almaviva, realizzata mediante componenti open source, che permette l’integrazio­ne di tecnologie come Ai, blockchain e IoT. Consente di acquisire ed elaborare i dati generati da sensori, dispositiv­i connessi alla rete, sistemi informativ­i e piattaform­e web e social, per metterli poi, a valle di elaborazio­ni complesse, a disposizio­ne di utenti finali tramite piattaform­e e device.

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