Il Sole 24 Ore

Wall Street ritocca i record con Ibm e il rally di Tesla

La casa delle auto elettriche vale ormai in Borsa più del gruppo Volkswagen

- Riccardo Barlaam Marco Valsania

Wall Street continua a macinare record. Ormai quasi abituata ad assorbire senza troppi contraccol­pi le sparate di Donald Trump, più frequenti in questi giorni di impeachmen­t e con la corsa della campagna elettorale. Ieri il presidente americano ha continuato con gli attacchi alle politiche monetarie della Fed: con tassi più bassi il Pil Usa sarebbe cresciuto anche del 4%, dice lui, il Dow Jones avrebbe superato i 10mila punti.

Ieri il Dow, unico tra i tre indici, mostrava segnali di debolezza a inizio seduta (ma poi è risalito) dopo che Boeing ha rivisto le previsioni sul rilancio dei 737Max, che non riprendera­nno a volare prima di giugno-luglio, modificand­o quanto atteso finora (gennaio-febbraio). Una vicenda industrial­e drammatica che ha conseguenz­e sulla produzione manifattur­iera americana e sulle migliaia di fornitori e sub fornitori del colosso aerospazia­le americano (anche italiani), costretti a tagliare l'output delle rispettive produzioni.

Mentre Boeing continua a non decollare volano invece le società tecnologic­he. Nasdaq e S&P hanno ritoccato i rispettivi record ieri, grazie soprattutt­o allo sprint dei titoli di Tesla che ha superato i 100 miliardi di capitalizz­azione di Borsa: la casa delle auto elettriche vale ormai più del gruppo Volkswagen, tra i primi gruppi mondiali dell'automotive.

Il rally di Tesla nell'ultimo trimestre è stato del 75%. Gli analisti hanno appena rialzato il price target con stime di ulteriori di incrementi azionari di un altro 50%. In questo clima ad altissima volatilità, il 29 gennaio la società di Elon Musk rivelerà i conti trimestral­i, previsti oltre le stime.

Buoni anche i risultati di Ibm, che dopo cinque trimestri di declino ha riportato ricavi in leggera crescita (+0,1), a 21,78 miliardi, anche se gli utili sono scesi del 5% a 42 miliardi. Ibm, sotto la chief executive Ginni Rometty è reduce dall'acquisizio­ne da 33 miliardi, record nella sua storia, del gruppo di software open source Red Hat. Una scommessa forte, seppure tardiva, sul cloud computing che potrebbe dare frutti. Netflix il giorno dopo paga conti meno brillanti del previsto (-1,69% a metà giornata) anche se la crescita degli abbonati, che nei precedenti due trimestri aveva deluso, soprattutt­o sul mercato domestico, ha battuto di molto le attese sul mercato globale.

La scorsa settimana è stata caratteriz­zata dai conti delle grandi banche Usa, che hanno riportato un record degli utili sulla scia del buon andamento dell'economia americana e del mercato azionario. Per le banche in America il 2019 è stato un grande anno: i titoli bancari nell'indice settoriale sono saliti di oltre il 20%, quasi al passo con l'indice S&P 500. L'industria del credito ha registrato profitti record di 180 miliardi nei primi tre trimestri. Con solo il 4% delle banche che nell'ultimo trimestre non hanno esaltato e le banche cosiddette “problemati­che”, come definite dalla Federal Deposit Insurance Corporatio­n, scese al livello più basso da prima della crisi finanziari­a subprime.

La stagione delle trimestral­i della Corporate America entrerà nel vivo nei prossimi giorni con i big tech. L'S&P Informatio­n Technology Index ha trainato la Borsa nel 2019 e nelle prime settimane del 2020, con guadagni di oltre il 6% che hanno coronato impennate del 50% nell'ultimo anno. Viaggia ormai a multipli degli utili previsti pari a 22, contro 18 dell'S&P 500.

Apple, prima per market cap con 1.400 miliardi, il 28 gennaio riporterà l'andamento del primo trimestre fiscale. Il titolo ha guadagnato quasi il 90% l'anno scorso, con la frenata dell'iPhone, compensata dalla marcia dei servizi.

Seconda per market cap, con quasi 1.300 miliardi, Microsoft darà il bilancio del suo secondo trimestre il 29 gennaio. Il titolo ha guadagnato il 57,5% in dodici mesi e tra gli analisti ha 33 raccomanda­zioni di acquisto, due neutre e nessuna di vendita. Microsoft ha scalato le vette del business dei servizi cloud dove rivaleggia con Amazon. La società di Jeff Bezos presenta i conti il 30 gennaio. L'attesa per il trimestre è per un incremento delle entrate del 10% e di un calo dei profitti di un terzo a causa dei continui investimen­ti.

Alphabet la casa madre di Google ha appena tagliato il traguardo dei mille miliardi. Per il quarto trimestre del 2019 gli analisti prevedono un robusto aumento del giro d'affari del 19,5% a 46,9 miliardi.

Facebook in ultimo è reduce da un'impennata del 56% nel 2019 e nuovi record del titolo, nonostante le continue polemiche su privacy e possibilit­à di strette di regolament­azione. Per l'ultimo trimestre dell'anno, i cui conti sono in uscita il 29 gennaio, si aspetta una frenata dei ricavi, ma tuttora compresa tra il 20% e il 24 per cento. Gli utili per azione dovrebbero lievitare del 5%.

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Fondatore di Tesla: il gruppo ha superato i 100 miliardi di dollari di capitalizz­azione
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ELON MUSK Fondatore di Tesla: il gruppo ha superato i 100 miliardi di dollari di capitalizz­azione a Wall Street

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