Il Sole 24 Ore

Demanio, Minenna alla guida Alle Entrate ritorna Ruffini

Nomine in Cdm: Agostini in pole alle Dogane Oggi uffici fermi due ore

- Marco Mobili Giovanni Parente

Lo stallo sulle agenzie fiscali che dura ormai dal 9 dicembre sembra indirizzat­o verso lo sblocco. Ernesto Maria Ruffini alle Entrate, Antonio Agostini a Dogane-Monopoli (come anticipato già dal Sole 24 Ore di ieri). E novità dell’ultima ora Marcello Minenna al Demanio. Sono le tre scelte che dovrebbero essere ufficializ­zate nella serata di oggi dal Consiglio dei ministri. La difficile quadra che aveva paralizzat­o finora le scelte della maggioranz­a è stata trovata intorno a questi tre nomi. Frutto di un sostanzial­e compromess­o con cui il Movimento 5 Stelle ha superato le perplessit­à sul bis di Ruffini alle Entrate (era stato sostituito proprio dal primo Governo guidato da Giuseppe Conte sostenuto da Lega e M5S) incassando la possibilit­à di indicare due nomi graditi alle altre agenzie fiscali.

Marcello Minenna, «civil servant» ed economista esperto in matematica finanziari­a come si definisce sul proprio sito web, era stato già uno dei nomi in pole per la presidenza della Consob, dove già ricopre l’incarico di responsabi­le dell’ufficio analisi quantitati­va e innovazion­e finanziari­a. Poi il Governo Conte I optò per la nomina di Paolo Savona, che nell’esecutivo giallo-verde aveva ricoperto l’incarico di ministro per gli Affari europei. Ma il nome di Minenna, molto stimato dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, è sempre stato tenuto in grande consideraz­ione dal M5S, tanto è vero che ha ricoperto l’incarico di assessore al Bilancio di Roma nella giunta di Virginia Raggi. Un incarico, però, durato solo l’estate del 2016, a causa di frizioni che hanno portato

Minenna alle dimissioni il 1° di settembre di quell’anno. Ancora prima, però, aveva fatto parte della segreteria tecnica del commissari­o straordina­rio di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca. Ora nel nuovo incarico che si va profilando, sarà chiamato a occuparsi del patrimonio demaniale. Con operazioni di dismission­i che sono appena partite negli ultimi mesi.

Così come sfide complesse attendono i due nuovi vertici delle altre agenzie fiscali. A Dogane-Monopoli è dato in pole Antonio Agostini, attualment­e direttore del Dipartimen­to per la programmaz­ione e il coordiname­nto della politica economica (Dipe) ma che in passato ha ricoperto diversi incarichi di rilievo tra ministero dell’Ambiente, ministero dell’Istruzione e ancor prima presso l’Agenzia spaziale italiana. Agostini dovrà affrontare la delicatiss­ima partita della Brexit con un carico nuovo e inaspettat­o di adempiment­i da gestire. Ma tutta la struttura sarà messa a dura prova dalle novità appena introdotte nell’ambito della legge di Bilancio e del decreto collegato. Dal contrasto alle frodi è atteso oltre un miliardo di euro mentre la componente dei Monopoli dovrà garantire 1,2 miliardi in più tra aumenti dei controlli sul gioco illegale e gestione dei nuovi aumenti d’imposta per slot e vincite. Ma non solo. Perché ci sono anche le partite dell’attuazione della sugar tax e della plastic tax .

Anche dalle Entrate si attende un nuovo impulso al contrasto all’evasione. In un’organizzaz­ione già in difficoltà per le lunghe querelle giudiziari­e degli anni scorsi che non hanno ancora portato alla conclusion­e dei concorsi avviati per i posti da dirigenti e con il rischio che la Corte costituzio­nale il prossimo 25 febbraio cancelli anche le Poer (posizioni organizzat­ive a elevate responsabi­lità), una sorta di «quadri» la cui istituzion­e era stata avviata proprio sotto la prima direzione di Ruffini.

In ogni caso la nomina dei nuovi direttori dovrebbe arrivare proprio nel giorno in cui i sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal/Unsa e Flp) hanno proclamato una mobilitazi­one di due ore (dalle 10 alle 12 di oggi) che bloccherà l’attività degli uffici di Entrate e Dogane e che dovrebbe portare poi a una manifestaz­ione il 6 febbraio sotto la sede del Mef. I lavoratori, denunciano i sindacati, «non percepisco­no da oltre due anni il salario di produttivi­tà, nonostante tutti gli obiettivi fissati dalle convenzion­i con il Mef siano stati puntualmen­te raggiunti».

E se oggi è attesa la parola fine sul capitolo dei direttori, intanto ieri Marco Bellezza, già consiglier­e per l’innovazion­e del ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio e poi del ministro Stefano Patuanelli, è stato nominato nuovo amministra­tore delegato di Infratel, la società pubblica che si occupa di attuare il piano per la banda larga. Alla presidenza è stata nominata Eleonora Fratesi.

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MINENNA
Verso l’incarico all’agenzia del
Demanio
MARCELLO MINENNA Verso l’incarico all’agenzia del Demanio
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ANTONIO AGOSTINI In pole per l’agenzia delle Dogane-Monopoli
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RUFFINI Un ritorno all’agenzia delle
Entrate
ERNESTO MARIA RUFFINI Un ritorno all’agenzia delle Entrate

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