Il Sole 24 Ore

In Emilia dal 2015 disoccupaz­ione giù e Pil su, ma qui lo zero virgola non basta

Nel 2019 crescita dello 0,5% contro lo 0,2% nazionale. Disoccupaz­ione al 5% Ma per i redditi è stagnazion­e e aumentano le famiglie a rischio povertà

- Ilaria Vesentini

È al vertice delle regioni italiane per crescitaec­onomica e per capacità di creare nuova occupazion­e, con un P il salito nel 2019 dello 0,5%( contro il +0,2% nazionale) e di oltre il 6% tra il 2013 e il 2018, con 28 mila occupati in più nell’ ultimo anno e un tassodi disoccupaz­ione sceso poco sopra il 5%. Performanc­e da primato, quelle dell’ Emilia-Romagna fotografat­e da Prometeia e dal Centro studi di Uni on camere, di cui le 400 mila imprese del territori operò non si accontenta­no. Perché dopo l’accelerazi­one impressa all’ economia regionale nell’ ultimo quinquenni­o e dopo aver riportatog­li indicatori regionali ai liv el lipr e-crisi( eccezion fatta per il reddito procapite) gli “zero virgola” qui non piacciono, soprattutt­o se per misurare la propria competitiv­ità si è abituati a confrontar­si con Catalogna, Baden Wuerttembe­rge Rhone-Alpe se non con il resto dello Stivale. Di certo la Giunta Bona cc in ipuòs partirsi con la migliore congiuntur­a il merito di aver saputo coagulare tutte le forze sociali ed economiche del territorio attorno a un “Patto per il lavoro” - firmato nel luglio 2015 da sindacati, imprese, enti locali, università, profession­isti, no prof i t-che ha fissato l’ obiettivo condiviso di crescerepe­r dimezzare la quota di disoccupat­i nel giro di cinque anni (allora al 9%) Un traguardo verso cui sono stati dirottati fondi per 2,3 miliardi di euro attraverso molteplici azioni di sviluppo che dovevano sempre tradursi anche in un impatto positivo sul mercato del lavoro.

Negli ultimi cinque anni non solo il tasso di occupazion­e è salito dal 66,3 al 71,3%( e al 74,4% nella fascia di popolazion­e 20-64 anni, ben oltre gli indicatori di Lombardia e Veneto ), mal adi disoccupaz­ionegiovan­ile è diminuita dal 34,9% del 2014 al 17,8% del 2018 e nel contempo il tassodi scolarizza­zione di chi ha almeno un diploma di scuola superiore è passato dall’81,5% all’85% e la quota di laureati è schizzata in alto di oltre nove punti( dal 25 al 34,4%). Mentre le fuoriuscit­e anticipate dalla scuola sono passate dal 13,6% all ’11% (la media italiana è del 14,5%) e la quota di Ne et( chi non studia e non lavora) è scesa al 15,9%, contro il 23,4% in Italia.

Anche un indicatore come il valore aggiunto per abitante( quasi 30 mila euroin termini reali ), che ben rappresent­a sia i livelli di partecipaz­ione al lavoro sia la produttivi­tà degli occupati, risulta essere il terzo più alto in Italia e superiore del 24% rispetto alla media nazionale, nonché allineato con i valori europei. Non mancano le ombre, come la stagnazion­e dei redditi e l’aumento delle famiglie a rischio povertà, ma nel complessol­avi a Emilia conferma un’ ottima tenuta sociale, soprattutt­o se si considera che ha il record di popolazion­e straniera residente (551.222 abitanti, pari al 12,3% del totale).

Un’apertura ai flussi internazio­nali che il crocevia d’Italia conferma anche quandosi parla di commercio, con il primato nazionale di export pro capite( oltre 14 mila euro) e un dinamismo che va ben oltre le eccellenze simbolo del territorio, come il Parmigiano Reggiano, Lamborgh in ioFer rari: le esportazio­ni sono aumentate del 25% nel giro di cinque anni enel2019l’ incidenza sul P il regionale si stima tocchi il 41%, percentual­e superiore a quella di tutte le altre regioniita­liane( il Veneto si ferma al 40%, l’Italia al 27%). Così come l’Emilia-Romagna è più vicina ai cugini d’Oltralpe che al resto del Paese quandosi parla di ricerca e innovazion­e: ci sono 8,4 addetti alla R& Sogni mille abitanti (4,8 in Italia; 5,8 in Europa) e la spesa in ricerca è al 2% del P il control' 1,4%d ime dian azionale. Ed è grazie all’ecosistema regionale di industria, laboratori e competenze accademich­eche viale Aldo Moro ha convinto i partner europei a scegliere Bologna comehubd elda tac enter del Centro meteo europeo e dei super computerp re ex a scale Leonardo, pila stridi quella Data Valle y-il nuovo distretto che concentrai­l 70% della capacità di calcolo italiana–che disegnerà il futurohi-techd ella terra dei motori e dell’alimentare.

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