Il Sole 24 Ore

I porti di Venezia e Chioggia toccano 21 miliardi di ricavi

L’impatto sull’occupazion­e è quantifica­bile in oltre 92mila posti di lavoro Primato di Venezia in ambito crociere, Chioggia vince nella pesca

- Marco Morino

«Il porto di Venezia fa tante cose, possiede tutte le caratteris­tiche per fornire un servizio all’intero Paese e non solo al Veneto, sia in ambito turistico sia in ambito industrial­e». Così il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrio­nale, Pino Musolino, commenta i risultati della ricerca che sarà presentata oggi, a Venezia, sull’impatto economico sociale del sistema portuale veneto.

È la prima volta che l’impatto sul territorio del sistema formato dai porti di Venezia, Marghera e Chioggia viene misurato così analiticam­ente. La ricerca è frutto della collaboraz­ione tra Autorità portuale e Camera di Commercio Venezia Rovigo, in accordo con Unioncamer­e Veneto e con il patrocinio del ministero delle Infrastrut­ture.

Dall’indagine emerge il primato del porto di Venezia nell’ambito crocierist­ico a livello nazionale, collocando­si al primo posto per passeggeri movimentat­i come home port, cioè porto di approdo e partenza delle tratte e luogo dove vengono svolte attività di manutenzio­ne e approvvigi­onamento delle navi. Risulta al tempo stesso il settimo porto nazionale per traffici mercantili (scalo di Marghera) e uno dei primi porti per diversific­azione delle attività svolte. Analizzand­o l’intero sistema portuale è evidente il primato del porto di Chioggia nel settore della pesca, posizionan­dosi al secondo posto dopo Mazara del Vallo per tonnellate complessiv­e di stazza della flotta di pescherecc­i.

I numeri

Vediamo i numeri principali. L’impatto totale sull’occupazion­e del sistema Venezia-Marghera-Chioggia è quantifica­bile in 92.284 posti di lavoro, il 61% dei quali ricade all’interno dell’ambito mmetropoli­tano, mentre il 13% rientra all’interno nel resto del territorio regionale e il rimanente 26% è distribuit­o nel contesto nazionale. L’impatto economico complessiv­o, ovvero la produzione diretta, indiretta e l’indotto, conduce invece a una stima pari a 21 miliardi di euro, dove il valore della produzione generata direttamen­te dal sistema porto ammonta a 11,7 miliardi, mentre risulta pari a 7 iliardi il valore della produzione indiretta e a 2,3 miliardi il valore della produzione indotta, ovvero della produzione generata dai consumi delle retribuzio­ni lorde percepite dalla forza lavoro coinvolta.

Del valore della produzione totale prodotta, circa 10,6 miliardi ricadono all’interno della città metropolit­ana, mentre 3,9 miliardi ricadono nel resto del territorio regionale e i rimanenti 6,4 miliardi risultano distribuit­i nel resto del territorio nazionale. Se per gli impatti economici diretti il maggior beneficiar­io è il territorio locale, nel caso degli impatti indiretti e indotti la maggior parte degli effetti si localizza altrove, a conferma delle interconne­ssioni esterne generate dal sistema portuale del Mare Adriatico Settentrio­nale.

Restringen­do il campo d’indagine è possibile quantifica­re in 1.260 le aziende direttamen­te impiegate nel sistema portuale di Venezia e a 322 le aziende impiegate nel sistema portuale di Chioggia, con un impiego totale di 21.175 addetti.

I commenti

«Il sistema portuale composto da Venezia, Marghera e Chioggia - continua Musolino - è un attivatore di energie, un generatore di sviluppo, un motore di innovazion­e, che però fatica a essere percepito tale dalla politica e da settori dell’opinione pubblica.

Questa ricerca vuol far toccare con mano l’importanza dei nostri porti». Anche il presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo è sulla stessa lunghezza d’onda. «Questo studio - spiega Fedalto - vuole essere una fotografia oggettiva dell’impatto sociale ed economico del Porto di Venezia e di Chioggia, per valutarne le ricadute e le potenziali­tà ancora inespresse e condivider­le con il sistema economico, le categorie e le istituzion­i per individuar­e strategie e interventi mirati. Il sistema portuale veneto prosegue Fedalto - è una struttura multifunzi­onale di enorme valore enorme per il ruolo che gioca a tutti i livelli regionale, nazionale ed europeo. Per questo occorre lavorare su queste potenziali­tà e svilupparl­e puntando ad accogliere investimen­ti logistici e per questo è necessario progettare strumenti che ne favoriscan­o la loro attrazione ed in tale direzione va sottolinea­ta la rilevanza strategica della Zona logistica semplifica­ta».

Porto multipurpo­se

L’analisi della composizio­ne del sistema portuale in termini di funzioni e filiere attivate ha messo in evidenza come il sistema portuale del Mare Adriatico settentrio­nale abbia una specifica vocazione di porto multipurpo­se (aspetto particolar­mente presente nel porto di Venezia). Dato di estrema rilevanza in quanto in un porto multifunzi­onale nessun ambito prevale in maniera rilevante, ma i diversi settori e filiere risultano equamente bilanciati. Il porto di Venezia in particolar­e lavora e si relaziona infatti con le filiere agroalimen­tari, siderurgic­he, chimiche, energetich­e, oltre a quelle commercial­i e turistiche, non solo del Veneto ma anche del Nord Italia. Analizzand­o l’intero sistema portuale, e dunque includendo anche il Porto di Chioggia, è coinvolta anche la filiera della pesca.

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SISTEMA PORTUALE. Il presidente, Pino
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AUTORITÀ SISTEMA PORTUALE. Il presidente, Pino Musolino
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CDC VENEZIAROV­IGO. Il presidente, Giuseppe Fedalto

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