Norwegian cruise line punta sull’Italia con nuove navi
Già ordinate a Fincantieri dieci unità: sei di Ncl, due di Oceania e di Regent
Il gruppo Usa Norwegian cruise line holdings (che comprende i brand Ncl - Norwegian cruise line, Oceania e Regent seven seas) si concentra sull’Italia, incrementando il numero di navi che fanno scalo nella penisola. In attesa che arrivino le nove unità ordinate a Fincantieri: sei di Ncl, due di Oceania e una di Regent; mentre una decima nave, sempre di Regent ,sarà consegnata ad Ancona il prossimo 30 gennaio.
A raccontarlo è Harry Sommer, presidente e ceo di Ncl. La società, nei mesi scorsi, ha confermato le opzioni per la costruzione della quinta e della sesta nave della classe Leonardo, frutto di un progetto concepito proprio con Fincantieri. Le unità hanno 140mila tonnellate di stazza lorda e possono ospitare circa 3.300 persone; sono più piccole, dunque, dei colossi del mare costruiti negli ultimi tempi da altre compagnie come Carnival (cui fa capo l’italiana Costa), Rcl e l’italo-ginevrina Msc.
Per quanto riguarda Ncl, spiega Sommer, «in Italia abbiamo avuto tre navi nel 2018, che sono diventate cinque nel 2019 e resteranno cinque anche quest’anno. Due di queste hanno l’homeport a Civitavecchia, le altre tre fanno scalo diverse banchine italiane: a Livorno, Napoli, Sorrento e Messina». Unità che hanno passeggeri provenienti per il 50% dal Nord America e per l’altra metà dal resto del mondo.
Sommer aggiunge che il gruppo «sta investendo significativamente in Europa». Complessivamente «5-6 miliardi di dollari», sottolinea. In particolare, chiarisce «abbiamo un largo budget per quanto riguarda i media e il marketing. Abbiamo realizzato due sedi, una in Uk, a Southampton, e una in Germania, a Wiesbaden. Inoltre, poiché le navi sono posizionate in Ue, refit e ristrutturazioni, nonché nuove costruzioni, sono commissionati in Europa. D’altro canto, nel 2020 l’intero gruppo avrà 15 navi in acque europee, una in più del 2019, e se ne aggiungerà un'altra nel 2021».
Per quanto riguarda le dimensioni della unità ordinate da Ncl a Fincantieri, Sommer chiarisce che ci sono due ragioni per le quali la classe Leonardo è stata concepita «più corta del 15%» rispetto alla media e con una capacità di passeggeri «inferiore del 25%». La prima è che garantiscono la possibilità «di ampliare l'offerta delle destinazioni. Alcuni porti, infatti, non sono in grado di ospitare navi troppo grandi». La seconda ragione attiene al fatto che queste unità puntano «a una fascia più alta di clientela: passeggeri che hanno bisogno di servizi più personalizzati».