Un errore togliere fondi per alternanza scuola-lavoro
Visentin (Federmeccanica): «Chiediamo al governo di ripensarci»
«L’industria è in evoluzione, affronta sfide epocali. Per questo c’è bisogno che gli studenti entrino nelle nostre fabbriche. Il taglio a ore e fondi alla scuola-lavoro è stato un grave errore, chiediamo al governo di ripensarci».
L’appello è del vice presidente di Federmeccanica, e capo di Mevis, Federico Visentin; ed è stato lanciato ieri alla Luiss di Roma alla XXVIesima edizione dell’Orientagiovani di Confindustria, alla presenza del vice presidente, Gianni Brugnoli.
Dalla meccanica alla chimica il passo è breve. Ma anche qui il tema mismatch «è molto sentito», conferma Aram Manoukian, presidente e ad di Lechler Spa, e componente del consiglio di presidenza di Federchimica, con delega all’Education: «Noi ricerchiamo, tra l’altro, periti, diplomati Its e nelle discipline universitarie Stem spiega -. Spesso facciamo fatica a trovarli. A genitori, ragazzi e loro docenti dico: venite a conoscerci, siamo un settore sicuro e all’avanguardia».
Il “peso” di competenze non in linea con quelle richieste dalle imprese è sintetizzato così da Angela Picozzi, co-founder di Castor Srl: «Per formare una sarta prototipista impieghiamo 4 anni - racconta -. Scuola e lavoro devono parlarsi di più».
«Oggi la differenza è nella capacità di affrontare le complessità - chiosa Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana -. Alcuni studiosi parlano di Fusion Skill, ovvero il mix di hard e soft skills. I giovani devono acquisire competenze sempre nuove, e le potranno imparare solo lavorando».