Fincantieri, slitta ad aprile il verdetto Ue sull’ex Stx
L’esito entro il 17 aprile Il gruppo lavora alla replica da inviare a Bruxelles
Ci vorrà più tempo per conoscere l’esito dell’acquisizione degli Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri al vaglio dell’Antitrust Ue. Il verdetto sarà infatti reso noto entro il 17 aprile anche se la Commissione Europea ha già lasciato intendere nell’orientamento di massima, atteso entro la fine del 2019 e arrivato ai piani alti del quartier generale triestino prima di Natale - come anticipato dal Sole 24 Ore il 6 novembre - che la strada per il gruppo guidato da Giuseppe Bono è tutt’altro che in discesa.
Bruxelles si è infatti avvalsa della facoltà, prevista dall’articolo 10 del regolamento Ue sulle concentrazioni, che consente di allungare l’ iter di non più di 20 giorni «in qualsiasi momento, dopo l’ avvio del procedimento, con l’ accordo delle parti notificanti». Un’estensione che permetterà alle aziende di fornire ulteriori elementi sull’operazione, su cui, come si ricorderà, l’Antitrust Ue aveva sollevato dei rilievi fin dall’avvio dell’indagine approfondita, a fine ottobre, sostenendo chele“nozze” tra Fin cantieri el’ exStx France avrebbero potuto ridurre la concorrenza sul mercato mondiale della costruzione delle navi da crociera. Perplessità che l’Antitrust Ue avrebbe rimarcato anche nella memoria trasmessa nei giorni scorsi al gruppo di Bono.
Fincantieri, dal canto suo, sta lavorando sulla risposta da inviare a Bruxelles entro fine gennaio con l’obiettivo di rimarcare la difesa già esposta in questi mesi nel confronto con la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager: l’acquisizione che per Bono è un passaggio ineludibile per il necessario consolidamento dell’industria europea -, non rappresenta cioè una minaccia né per gli operatori del mercato crocieristico (estremamente concentrato e con margini di profitto molto più elevati dei costruttori di navi) né per i passeggeri, per i quali il prezzo finale del biglietto incorpora solo in minima parte il costo della nave. Per non dire di vantaggi e sinergie che sarebbero garantiti dall’integrazione.
Insomma, il dialogo tra Fincantieri e Bruxelles è serrato e tutto può ancora succedere anche perché l’indicazione giunta in questi giorni dalla Commissione non pregiudica l’esito finale dell’operazione. Rispetto alla quale, va chiarito, il gruppo non ha per ora proposto correttivi. Potrebbe farlo, ne ha facoltà, già partire dalle prossime settimane - dice sempre il regolamento Ue - per spostare dalla sua parte l’ago della bilancia. Ma il ceo Bono ha più volte lasciato intendere in questi mesi di non essere disposto a pagare qualsiasi prezzo pur di chiudere il cerchio attorno all’ex Stx.