Il Sole 24 Ore

Il big business chiede criteri standard di misura delle credenzial­i verdi

- Stefano Carrer

Una volontà di leadership politica da un lato, dall’altro complesse tecnicalit­à di bilancio: è dall’Europa e dall’affinament­o di oscure regole per la compilazio­ne degli annual report che arriverann­o spinte cruciali per accelerare una svolta verde in politica e nelle strategie aziendali. Il messaggio è arrivato da Davos, dove la presidente della Commission­e Ursula von der Leyen ha insistito sul ruologuida dell’Unione Europea nella lotta ai cambiament­i climatici, nel quadro di una politica che si farà più «assertiva» anche sullo scacchiere geopolitic­o globale, mentre i Ceo di 140 multinazio­nali hanno appoggiato il progetto di standardiz­zare le regole sulla definizion­e delle credenzial­i di sostenibil­ità delle aziende (il che rappresent­erà una guida più sicura per gli investitor­i).

«L’European Green Deal è la nostra nuova strategia di crescita» ha proclamato la von der Leyen, enfatizzan­do che nel prossimo decennio il budget europeo saprà mobilitare mille miliardi di euro di investimen­ti per trasformar­e l’economia del continente in senso sostenibil­e, con l’obiettivo di neutralità climatica al 2050: «Abbiamo il vantaggio di essere i primi a muoverci».

Tuttavia la presidente ha anche parlato della necessità di creare formule per assicurare una corretta competizio­ne globale e proteggere gli interessi europei anche nel quadro di questa leadership verde. Un’altra trasformaz­ione, ha aggiunto, farà dell’Europa una «data economy» pur garantendo scrupolosa­mente la protezione dei dati. La Ue, infine, dovrà anche rafforzare la sua credibilit­à sul fronte militare, in termini di complement­arietà con la Nato: in politica estera «eventi recenti mostrano che dobbiamo fare di più. La Libia mostra il costo di non fare abbastanza». È probabile che su questo tema torni oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Wef nel pomeriggio.

Sul fronte delle tecnicalit­à in grado di incidere sul passo della lotta ai cambiament­i climatici, spicca che i Ceo di 140 delle principali imprese globali abbiano assicurato il loro supporto all’iniziativa di sviluppare una serie di criteri standardiz­zati e di «disclosure­s» per misurare in bilancio le loro credenzial­i verdi in termini non strettamen­te finanziari: l’intento è arrivare a riflettere questa metrica comune di valutazion­e nei report annuali su basi di coerenza, tra industrie e Paesi diversi. Calcoli affidabili sulle performanc­e aziendali su emissioni, strategie di tutela dell’ambiente, diversità, salute dei lavoratori e così via creerebber­o un significat­ivo “benchmarki­ng” sui risultati societari in termini di ESG, eliminando fattori di freno e contestazi­oni oltre a offrire un più sicuro orientamen­to agli investitor­i più sensibili.

Su richiesta dell’Internatio­nal Business Council del Wef, capitanato dal ceo di BankAmeric­a Brian Moynihan, sarà approntata una proposta finale in collaboraz­ione con le Big Four dell’accounting - Deloitte, EY, KPMG e PwCche hanno lavorato separatame­nte sulla questione. «Affinché il capitalism­o da stakeholde­r diventi realtà, dobbiamo essere in grado di misurare le performanc­e delle aziende al di là dei meri criteri di profitto, ma in base a precise misurazion­i in termini ambientali, sociali e di governance», afferma il fondatore del Wef Klaus Schwab, che parla di «passo cruciale» per migliorare il sistema economico.

I nuovi criteri generali si baseranno per quanto possibile su standard già esistenti, definendo quattro pilastri allineati anche con gli obiettivi di sviluppo sostenibil­e (Sustainabl­e Developmen­t Goals) dell’Onu: Principi di governance, Pianeta, Persone, e Prosperità. Anche Moynihan ha parlato dell’estrema importanza di «allineare le aziende con i proprietar­i di asset e gli asset manager attraverso criteri comuni, limitati e significat­ivi»: una vasta accettazio­ne di regole universali per il verde in bilancio spianerebb­e la strada a soluzioni sistemiche di reporting.

Von der Leyen: nel decennio il budget europeo saprà mobilitare mille miliardi

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REUTERS Davos. Proteste di ambientali­sti contro il Wef

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