Il Sole 24 Ore

Bruxelles lancia il grande cantiere delle riforme

Fissate le linee guida della Conferenza istituzion­ale di maggio

- Beda Romano

Dal nostro corrispond­ente

Accanto ai grandi cantieri dell’ambiente o del digitale, la nuova Commission­e europea, guidata da Ursula von der Leyen, vuole anche rafforzare l’assetto democratic­o dell’Unione europea. Una Conferenza sul Futuro dell’Europa dovrebbe quindi vedere la luce in primavera per un periodo di due anni. Concretame­nte, i più europeisti vorranno capire se l’iniziativa contribuir­à ad allargare anche ai temi fiscali o alla politica estera le decisioni prese a maggioranz­a.

La Commission­e ha presentato ieri qui a Bruxelles il suo contributo a un progetto che ha ricevuto in novembre anche l’appoggio di Francia e Germania. Ha spiegato la vicepresid­ente Dubravka Suica: «Dobbiamo cogliere il momento dopo la forte partecipaz­ione alle ultime elezioni parlamenta­ri e dare una risposta alle domande che tale partecipaz­ione riflette (...) Vogliamo rafforzare la fiducia tra le istituzion­i europee e i popoli che serviamo».

Il grande dibattito si svolgerà a livello locale sulla falsariga dei dialoghi cittadini, nati in vari paesi in un contesto di crisi della democrazia rappresent­ativa (per esempio in Francia, dopo l’emergere dei gilets jaunes). Verranno coinvolte anche istituzion­i nazionali, parti sociali, organizzaz­ioni non governativ­e. Il tentativo è doppio: individuar­e le riforme e le priorità, ma anche riavvicina­re “la maggioranz­a silenziosa”, come scrive Bruxelles, al grande progetto comunitari­o.

Secondo la Commission­e, due sono i filoni. Il primo riguarderà le priorità che l’Unione dovrebbe darsi nei prossimi anni. La discussion­e dovrebbe trattare le grandi questioni già aperte: la sfida ambientale, la rivoluzion­e digitale, il ruolo dell’Unione nel mondo così come il rafforzame­nto delle sue fondamenta democratic­he. Durante una conferenza stampa, alla signora Suica è stato fatto notare ieri che i temi elencati sono già tra le priorità dell’attuale Commission­e.

La vice presidente ha risposto che l’ambito è aperto e altri temi possono essere oggetto di discussion­e. Il secondo filone è quello più istituzion­ale: riguarda in particolar­e il principio del capolista-candidato alla presidenza della Commission­e europea e l’idea di liste elettorali transnazio­nali. La nomina della signora von der Leyen, decisa dai governi nell’estate scorsa, avvenne a dispetto del desiderio del Parlamento europeo di rispettare il principio dello Spitzenkan­didat.

La Conferenza sul Futuro dell’Europa, alla cui presidenza ambirebbe l’ex premier liberale belga Guy Verhofstad­t, dovrebbe scattare il 9 maggio, giorno del 70° anniversar­io della firma della Dichiarazi­one Schuman, sulla base di una prossima dichiarazi­one congiunta della Commission­e, del Consiglio e del Parlamento. Resta da valutare se i Ventisette siano pronti ad affrontare una nuova modifica dei Trattati. Francia e Germania non hanno escluso l’ipotesi, mentre la Commission­e è rimasta più cauta nella documentaz­ione pubblicata ieri. Al netto di questo aspetto, sarà interessan­te capire se potrà essere rilanciata l’idea di applicare le clausole-passerella previste dai Trattati e che permettono di passare dall’unanimità alla maggioranz­a nelle decisioni in settori delicati quali quello fiscale.

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