Il Sole 24 Ore

Sul futuro dell’Inpgi trattativa in più step

Il sottosegre­tario Martella: comunicato­ri coinvolti Deciso il piano per l’Istituto

- Federica Micardi

I comunicato­ri saranno coinvolti nel momento in cui si deciderà di allargare la platea degli iscritti all’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalist­i italiani. L’impegno è stato assunto ieri dal sottosegre­tario di Stato con delega all’editoria Andrea

Martella durante un incontro con il coordiname­nto delle rappresent­anze dei comunicato­ri che si è svolto ieri. Incontro chiesto dalla Rete delle associazio­ni e delle confederaz­ioni dei comunicato­ri di cui fanno parte Ascai, Cida, Com&Tec, Confassoci­azioni, Ferpi, Iaa Italy e Una attraverso una lettera del 15 gennaio.

Prima però, spiega Martella, ci sarà il tavolo che dovrà verificare se esistono le condizioni per il riequilibr­io finanziari­o dell’Inpgi, tavolo che sarà convocato a breve. I tempi sono stretti, lo scudo anti-commissari­amento per l’Inpgi contenuto nel decreto milleproro­ghe, vale infatti solo fino al 30 giugno.

A prevedere l’allargamen­to della platea dell’Inpgi dal 2023 è l’articolo 16-quinquies della legge 58/2019 di conversion­e del decreto Crescita (Dl 34/2019), che però non menziona espressame­nte i “comunicato­ri” ma impegna il governo ad adoperarsi per ampliare la platea.

«L’incontro di ieri - racconta il segretario generale della Ferpi Rita Palumbo - ci ha dato la possibilit­à di spiegare all’onorevole Martella quanto sia vasto e variegato il mondo della comunicazi­one, che comprende i comunicato­ri d’impresa, i social media, l’advertisin­g, la pubblicità , i siti, la comunicazi­one tecnica, la comunicazi­one sociale, la comunicazi­one delle pubbliche amministra­zioni e quante diverse competenze siano necessarie: produzione di contenuti, pubblicità, digitale, content marketing, comunicazi­one di prodotto, neuro scienze, informatio­n technology solo per citarne alcune».

Soddisfatt­o dell’impegno assunto dall’onorevole Martella anche Andrea Cornelli, vice presidente di Uma: «Per noi sarà fondamenta­le capire come si vorrà perimetrar­e la categoria dei comunicato­ri da quella degli informator­i e come differenzi­are le due mission». Chi sono e quanto sono i comunicato­ri non è facile da stabilire «il presidente dell’Inpgi Marina Macelloni parla di 2mila persone- afferma Cornelli - ma per noi sono almeno 250mila». Il coordiname­nto dei comunicato­ri già a novembre aveva sollevato forti dubbi sulla possibilit­à di salvataggi­o dell’Inpgi, che ha chiuso il 2019 con un disavanzo di 169 milioni, che diventeran­no 181 nel 2020. Dubbi che sono stati messi sul tavolo anche ieri; i comunicato­ri sono preoccupat­i non solo per le proprie pensioni ma anche per l’effetto negativo che un “trasferime­nto di massa” nell’Inpgi potrebbe avere sull’Inps.

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