Sul futuro dell’Inpgi trattativa in più step
Il sottosegretario Martella: comunicatori coinvolti Deciso il piano per l’Istituto
I comunicatori saranno coinvolti nel momento in cui si deciderà di allargare la platea degli iscritti all’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani. L’impegno è stato assunto ieri dal sottosegretario di Stato con delega all’editoria Andrea
Martella durante un incontro con il coordinamento delle rappresentanze dei comunicatori che si è svolto ieri. Incontro chiesto dalla Rete delle associazioni e delle confederazioni dei comunicatori di cui fanno parte Ascai, Cida, Com&Tec, Confassociazioni, Ferpi, Iaa Italy e Una attraverso una lettera del 15 gennaio.
Prima però, spiega Martella, ci sarà il tavolo che dovrà verificare se esistono le condizioni per il riequilibrio finanziario dell’Inpgi, tavolo che sarà convocato a breve. I tempi sono stretti, lo scudo anti-commissariamento per l’Inpgi contenuto nel decreto milleproroghe, vale infatti solo fino al 30 giugno.
A prevedere l’allargamento della platea dell’Inpgi dal 2023 è l’articolo 16-quinquies della legge 58/2019 di conversione del decreto Crescita (Dl 34/2019), che però non menziona espressamente i “comunicatori” ma impegna il governo ad adoperarsi per ampliare la platea.
«L’incontro di ieri - racconta il segretario generale della Ferpi Rita Palumbo - ci ha dato la possibilità di spiegare all’onorevole Martella quanto sia vasto e variegato il mondo della comunicazione, che comprende i comunicatori d’impresa, i social media, l’advertising, la pubblicità , i siti, la comunicazione tecnica, la comunicazione sociale, la comunicazione delle pubbliche amministrazioni e quante diverse competenze siano necessarie: produzione di contenuti, pubblicità, digitale, content marketing, comunicazione di prodotto, neuro scienze, information technology solo per citarne alcune».
Soddisfatto dell’impegno assunto dall’onorevole Martella anche Andrea Cornelli, vice presidente di Uma: «Per noi sarà fondamentale capire come si vorrà perimetrare la categoria dei comunicatori da quella degli informatori e come differenziare le due mission». Chi sono e quanto sono i comunicatori non è facile da stabilire «il presidente dell’Inpgi Marina Macelloni parla di 2mila persone- afferma Cornelli - ma per noi sono almeno 250mila». Il coordinamento dei comunicatori già a novembre aveva sollevato forti dubbi sulla possibilità di salvataggio dell’Inpgi, che ha chiuso il 2019 con un disavanzo di 169 milioni, che diventeranno 181 nel 2020. Dubbi che sono stati messi sul tavolo anche ieri; i comunicatori sono preoccupati non solo per le proprie pensioni ma anche per l’effetto negativo che un “trasferimento di massa” nell’Inpgi potrebbe avere sull’Inps.
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