Bonomi, Pasini e Mattioli in corsa per Confindustria
Nelle prossime cinque settimane i saggi sonderanno la base
Sono tre le autocandidature per la prossima presidenza di Confindustria. Carlo Bonomi (Assolombarda) ha raccolto 54 firme di sostegno, Giuseppe Pasini (Aib Brescia) 26 e Licia Mattioli (vicepresidente di Confindustria) 21 firme.
È entrato nel vivo l’iter per la successione al presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, per il quadriennio 2020-2024. Il primo passo è stata la nomina, nel consiglio generale del 23 gennaio, dei tre saggi che hanno il compito di ricevere le candidature, verificarne i requisiti, effettuare le consultazioni e quindi individuare chi sottoporre al voto, a scrutinio segreto, del consiglio generale del 26 marzo, da cui emergerà il nome del presidente designato. Su una rosa di nove nomi sono stati estratti tre imprenditori, Andrea Bolla, Maria Carmela Colaiacovo, Andrea Tomat, citati in ordine alfabetico (suppllente Cesare Puccioni).
Il successivo passaggio è stata la presentazione delle autocandidature: il termine è scaduto a mezzanotte di mercoledì 5 febbraio. A quanto risulta si sono presentati tre candidati: in ordine alfabetico Carlo Bonomi, Licia Mattioli e Giuseppe Pasini. Secondo le regole per autocandidarsi occorre dimostrare di avere un consenso pari almeno al 10% dei voti assembleari o al 10% dei componenti del consiglio generale (ad oggi i votanti sono 179). Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda e imprenditore nel settore bio-medicale, ha presentato la sua autocandidatura con 54 firme. Licia Mattioli, vice presidente di Confindustria per l’internazionalizzazione e imprenditrice nel settore del gioielli, ha presentato 21 firme. Giuseppe Pasini, presidente dell’Associazione degli industriali di Brescia e imprenditore nel settore dell’acciaio, 26 firme.
La documentazione consegnata ai saggi, corredata anche dalle prime linee programmatiche, sarà valutata dalla commissione che a brevissimo darà l’imprimatur ufficiale. Nelle prossime cinque settimane i saggi sonderanno la base. C’è già un calendario di convocazioni: il 19 febbraio i saggi saranno a Roma; il 21 febbraio a Bologna; il 27-28 febbraio a Milano, il 4 marzo a Torino, il 5 marzo a Napoli, il 9 marzo Milano.
Nel consiglio generale del 12 marzo i candidati presenteranno i propri programmi. Il 26, la designazione. Successivamente il consiglio generale del 30 aprile voterà la proposta di squadra di presidenza (i vice potranno essere al massimo dieci). Infine il 20 maggio, all’assemblea privata, ci sarà il voto sul nuovo presidente e la sua squadra e il 21 maggio, all’assemblea pubblica, il nuovo numero uno terrà la prima relazione davanti alla platea dei delegati e istituzioni.